Attualità

Aggiungi un posto a tavola

pubblicata il 27.12.2012

Il primo appuntamento della trilogia natalizia è già alle spalle. Quello che invece è ancora presente è l'assembramento nel frigorifero degli avanzi dei vari appuntamenti culinari che ruotano attorno al Natale, alla vigilia e a Santo Stefano. Non resta che utilizzare un po' di fantasia e cercare di riutilizzare al meglio quanto rimasto. Per alcuni piatti è semplice: i tortelli si possono saltare, il pasticcio riscaldare (è anche più buono), il bollito sublimarsi in polpetta. Ma altri casi sono più difficili e rischiano, anche per una questione di quantità, di vederci fra qualche giorno costretti a consegnare i residui alla raccolta differenziata. Ma lo spreco di cibo non è limitato al solo periodo delle feste. Uno studio della FAO ha infatti messo in evidenza come nel mondo ogni anno gettiamo, per diversi motivi, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, che è più o meno un terzo di quanto produciamo per l'alimentazione umana. Nella sola Italia le tonnellate di cibo sprecato sono circa 10 milioni. Di queste riusciamo a recuperarne solo 65.000, destinate ad aiuti umanitari, poveri, strutture pubbliche bisognose. Come stanno facendo ad esempio a Bolzano, con il progetto Re-food. In Germania invece di puntare sui rivenditori più o meno grandi, si sono focalizzati sul consumatore finale. È nato così foodsharing, una piattaforma internet in grado di mettere on line le eccedenze alimentari di ciascuno e trovare qualcun'altro disposto a venire gratuitamente a prendersele. Il cibo messo in condivisione è geolocalizzato su di una mappa e schedato in maniera molto precisa, con tanto di data di scadenza per ogni alimento. L'iniziativa è aperta ai privati, ma anche ai commercianti e alle istituzioni, a fronte di una iscrizione di rispettivamente 60 e 150 euro. I risultati sono sempre visibili sull'home page del sito, e al momento riportano 3500 soci e 330 chilogrammi di cibo salvato dalla pattumiera. Non male come inizio.

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