Attualità

Agricoltura in rosa

pubblicata il 03.01.2013

Non è un lavoro da femmine. Lo disse il mio professore di zoologia alla prima lezione del primo anno di università. La facoltà di Agraria per lui non era il posto adatto per le ragazze, che avrebbero dovuto ritirarsi e scegliere qualcosa di più idoneo. Ne disse tante poi di stupidaggini nel corso dell'anno, ma quella volta fece più effetto perché non avevamo ancora inquadrato il personaggio. Oggi i dati sembrano decisamente dargli torto. Lo dice Coldiretti, elaborando e incrociando i dati Unioncamere, Inps e Istat. Sono quasi trecentomila le titolari, amministratrici o socie di aziende agricole in Italia, e il loro numero, a differenza dei colleghi maschi, è in costante crescita, a dispetto della crisi. Il trenta per cento delle aziende è ormai in mano a donne, la cui occupazione nel settore agricolo ha superato le quattrocentomila unità. Questione di sensibilità, di punti di vista differenti. Ciò che emerge dallo studio è infatti che le donne hanno portato una buona dose di innovazione nelle aziende, soprattutto attraverso le attività correlate, inimmaginabili nell'agricoltura di solo qualche anno fa, ma ormai indispensabili per la sopravvivenza del settore: fattorie didattiche, agriturismo, bed & breakfast, preparazione di prodotti, agrinido. Di questo fenomeno pare che se se siano accorte anche le istituzioni, come la Regione Sicilia che, attraverso il progetto "Donne, Territori e Vini di Sicilia" si sta impegnando a divulgare l'attività al femminile in campo vitivinicolo delle aziende dell'isola. Progetto che è anche approdato recentemente sul piccolo schermo in una serie di puntate dedicate a 12 donne di altrettante aziende vinicole, andate in onda a dicembre su Gambero Rosso Channel. Il futuro è donna. Immagine da Flickr

Condividi

LEGGI ANCHE