Attualità

Angelo D'Uva: nomen omen

pubblicata il 23.09.2008

Ci si mette d'impegno e da più di una generazione e più di due, la famiglia D'Uva, a tributare al proprio cognome tutta l'epica predestinazione: perchè di vino, ma sopra tutto d'uva si occupa. In particolar modo meritoria è l'attenzione per la Tintilia, vitigno che ha rischiato come molti altri al Nord, al Centro e al Sud un prematura e quanto mai esecrabile estinzione a favore di cloni meno micragnosi. Perchè Tintilia ha un suo carattere, e la vinificazione richiede attenzione e determinazione. A Cantine D'Uva hanno reimpiantato i vigneti, e dedicato a questo vitigno un'operazione di recupero non certo all'insegna di una sterile e nostalgica ricorsa del bel tempo andato ma per una precisa scelta. Non a caso il Tintilia di D'Uva è apprezzato all'estero. Soprende piacevolmente sapere che  "la Tintilia 2005 ha ottenuto la menzione speciale all'interno del Japan Wine Challenge, lundicesima edizione di un concorso enologico che si tenuto a Tokyo dal 9 all'11 luglio 2008, che si propone di mettere in evidenza le eccellenze enologiche di tutto il mondo, valutate da una giuria di esperti internazionale" e che poco prima "ha ricevuto la medaglia dargento da parte della giuria della nona edizione del Trunkfest, il salone internazionale del vino di alta qualità che si è tenuto dal 22 al 24 giugno scorso a Bratislava, Slovacchia." Visto che molto spesso si è confuso il gusto internazionale con una ricerca esaperata della piacevolezza in barba alla specificità, alla peculiarità dei vitigni e dei territori di cui l'enologia italiana è incomparabilmente ricca, AdG prima di parlarne l'ha perciò assaggiato: con risultato convincente. Fonte:  Studio Press - Gabriella Manerba  Milano www.presstudio.com g.manerba@presstudio.com

Condividi

LEGGI ANCHE