Attualità

Appunti Dilùce | Nato d'uomo e di macchina

pubblicata il 16.03.2011

Gli alieni occhieggiano, incuriositi da certe primitive forme di vita che sul pianeta si affannano per questioni generalmente di importanza marginale nei destini del cosmo.
Le loro abitazioni sono scavate nel cristallo e nell'acciaio, estruse dal calore del cuore delle delle stelle.
Hanno occhi di diamante, e pelle di polimeri sintetici.
Prediligono gli orizzonti che rientrano in teoremi geometrici, su cui la realtà disegna curve di funzione.
Disegnano ambienti di luce, in sintonia di vibrazione.
Raramente, si soffermano a riflettere, nel loro mondo di ticchettii cerebrali, transistori, silicio e fluidi meta-organici.
Gli alieni non mostrano emozione: solo di rado si immobilizzano, quando l'universo li sospinge ai limiti del loro sapere.
Se l'universo è infinito, non c'è nulla che possa essere inventato.
Resta solo da creare combinazioni ed architetture splendenti, per scolpire gli attimi con la luce.
Magari lasciando fluire il tempo
Incastrandone gli atomi in meccanismi perfetti, silenziosi, funzionali.
Più raramente, gli alieni si soffermano a guardare le cose, con i meccanici sguardi perplessi.
Manovrando le loro macchine miracolose.
Su paesaggi metallografici, orizzonti poliuretanici, crepuscoli radioattivi.
E tramonti di sintesi.Immagini: Canon G11 impostata in automatico a priorità di diaframmi, sensibilità automatica, luce ambientale a mano libera.

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