Attualità

Appunti d'Isola - Matteu

pubblicata il 02.05.2012

Una preghiera, l'Ave Maria, rigorosamente in gallurese, è issata su una botticella, dentro quel magazzino, quella specie di garage, quello scantinato buio che in realtà è la cantina Matteu. In mezzo a queste vigne precipitate su una mano di granito, la preghiera è davvero l'unico, semplice aiuto, il solo strumento che può servire a non sbagliare, a non sofisticare, a non rovinare quello che la Gallura ha deciso di regalarti. Sebastiano Ragnedda è un signore elegante, un gallurese gentile che conosce le persone. Sta vivendo un periodo non facile, "i costi" mi dice, ma quando versa dal serbatoio lucido un bicchiere ancora appannato, i suoi occhi vibrano. Anche i miei. "Del vino non mi stanco mai, se lo ricordi. È il resto …" sussurra sorridendo piano. Gli credo senz'altro, perché ha voglia, si vede, perché ha ancora progetti da mostrare, idee da raccontare, vigne da crescere. Lo sguardo si affaccia sul mare delle Bocche, sopra Canniggione, su quel palmo di terra che pare disegnata, con il sale a disinfettare tutte le ferite, quelle vecchie come quelle nuove. E a quelle piante di vermentino, che cominciano a verdeggiare, indifferenti al vento e alle persone.

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