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Appunti Diviàggio: La Gargotta del Pellico a Saluzzo

pubblicata il 23.10.2008

Saluzzo è un paese di una bellezza sfacciata, ma non esibita. Non so spiegarlo meglio: ma quando passi sotto il volto angusto che ti porta dalla piazza "disotto" alla piazza "disopra" ti slaccia un destro alla punta del mento, con due o tre infiorate di portici neri, rustici, vecchi. Avranno millemila anni, tutti lì in fila con i loro muri sbrecciati e un po' rifatti, muschiosi. E tu sei lì stordito che arranchi verso la parte alta, un vero e proprio meccano di stradine gradinate piazzette balconate:  come altre millemila volte in Italia bello da morire, come in nessuna, nessuna mai altra parte del mondo. E' in un angolo di questo disegno di Esher che s'apre la Gargotta, un piccolo ma arioso locale dove una cuoca napoletana usa prodotti locali per fare un cucina non troppo appoggiata alla tradizione, con più di qualche slancio. Pochi piatti curati, serviti con amorevoli cure a prezzi da far brillare gli occhi: due piatti e l'acqua un venti euriali, se ci metti un dessert e un bicchiere di vino - ma un Dolcetto di Dogliani di Anna Abbona, mica acqua tinta - 10 di più. Le nocciole ricoperte di cioccolato, buone da sdilinquire, e il Tomino di Melle sono in soprammercato. I panini caldi, pure.

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