Attualità

Azienda Agricola Masari | La ragion d'essere della Valdagno

pubblicata il 26.06.2012

Il vino non sono bulloni: non che i bulloni siano il male, o che non possano essere il fondamento di un progetto di vita. Ma quando svolti all'ombra degli enormi pini che contornano la cantina di Massimo Dal Lago e Arianna, qualcosa di bello ti si insinua sotto pelle ancora prima di stringere quel po' di mani. Mas (simo) e Ari (anna) è una storia di sette ettari su entrambe le rive orografiche della Valdagno, dal 1998. "Quella vulcanica per i bianchi e quella calcarea per i rossi", racconta massimo citando una antica verità: per la vite il sasso per il grano il grasso. E non a caso Massimo è l'ideatore della Regola della Valle d'Agno, che sprona ad un'agricoltura sostenibile, rispettosa e consapevole. Sta tutta qui l'incastro tra questa famiglia e la loro terra: una conoscenza profonda del territorio, delle sue caratteristiche non solo agronomiche ma anche geologiche, storiche, culturali. Ascoltare per mezz'ora Massimo e ti riempi lo zaino di informazioni amorevoli. Attenzione al luogo, alle condizioni di allevamento, alla vinificazione senza sconfinare nell'esoterismo. I vini Masari mi hanno sorpreso. Ecco perchè. Leon Durello Naturale Metodo Classico. Cuvèe di vendemmie '7 e '8, non dosato. Da uve Durella della costa vulcanica, prodotto in 3000 bottiglie con 36 mesi sui lieviti, sboccatura marzo 2012. Perlaggio che scompare, resta un paglierino piuttosto intenso. Forte tono citrino, sul frutto mela, qualche foglia aromatica (menta) e un gesto nebuloso. L'assaggio è fine, che scorre via veloce senza arrampicature. Poi la bocca s'aggrappa ad una acidità riccia e insistente. Fresco. 4 Elementi Bianco 2011. Garganega in purezza, senza solfiti per una ricerca del massimo della naturalità. Paglierino scarico (niente macerazione). Primi sentori inconuseti per la garganega: anice stellato, finocchietto, crema di pasticceria. Poi i tratti gialli più intensi di cera d'api e incenso. Bocca personalissima, salata, secca, cristallina. Larga al palato, acuta, proiettata in avanti con calore. Giovine e scaciante, ma promettente. (attenzione, il 2010 è di stile macerativo). Agnobianco 2010. Garganega e Durella, 12 mesi in bottiglia, 8000 btg. Paglierino chiaro, limpidissimo. Più familiare il sentore della garganega, con i frutti bianchi, delicata espressione di mineralità, naso composto e tirato. Assaggio dolce agro, con una nota gentile all'attacco, poi l'acido s'infervora e prolunga il sorso con convinzione. 4 Elementi Rosso 2010. cabernet Franc. 12 mesi di brq usata, senza solfiti. leggermente torbido (non filtrato) con un bellissimo naso verde e raposo di CBF vasto e gioioso. Il frutto sotto tutto. Tannini generosi ma ben messi, con un sorso coinvolgente e cominicativo. Felice all'abbocco, vibrante nel mezzo, spedito nel finale. Bellissimo bicchiere. San Martino 2008. 50% Cabernet Sauvignon e Merlot, con 24 mesi di barrique e tino e 1 anno bottglie . Naso più elegante di frutto rosso, frutto conservato, a tutta pienezza. Assaggio tannico, scuro, alcoolico, spesso. Tessuto intenso e fitto. Non aggraziato ma composto. Compiuto. Finale teso e proteso. Non tondo, spigolevole. Masari 2008, Cabernet  Sauvignon + Merlot ma dall'altra parte orografica. Prepondera il Cabernet, ma resta una componente speziata, intensa, profonda. Il frutto è deciso, con una componente di severità che parla. Ripreso per corrispondenza in un sorso elegante e severo, quasi ritroso, che va cercato nell'anima. Tannini folgoranti, percorso ardito e impegnativo, gran potenza espressiva sul finale, grande. Splendido. Doro 2008, Passito di Durella e Garganega. Appassito in fruttaio fino a gennaio, regala questo colore oro vecchio fulgente. (doro = probabile vecchio nome della garganega). Naso tipicissimo, frutta secca (fichi e datteri), e sorso dolce intenso. Zuccheroso e diritto, procede spedito per un sorso felice e bevibile. Chiusura arrotolata e gaia. AnticoPasquale 2005. Durella (preprazione assai complicata, passito fino a pasqua, poi pressato e macerato cinque mesi). Colore ambrato di un cognac vecchissimo. Naso di futta secca, noci, miele. Datteri e descrittori più scuri, Tabacco, Tè. Gran bocca masticabile, riposata sui descrittori, intensissima. Dolce e acida, agrodolce, importante. Infinito in durata. Davvero inconsueto. Un territorio compreso e approfondito, raccontato con parole e bicchieri. Ed è dietro l'angolo.

Condividi

LEGGI ANCHE