Attualità

Birrismi | Degustazione all'Hic Enoteche 2.0

pubblicata il 28.06.2012

L'idea "2.0" che si rileva in questa nuova, bella enoteca di Milano è l'utilizzo estensivo di sistemi di identificazione digitale dei vini: iPad a profusione incastonati in grandi cornici adornate di bottiglie La serata di degustazione condotta da Marco de Amici galoppava dalle basi tecnico pratiche della birra come prodotto, fino all'analisi organolettica di sei birre, se vuoi non straordinariamente omogenee stilisticamente ma in grado di offrire un approccio d'ingresso di certo interesse. Profusione di informazioni, entusiasmo, capacità di esposizione hanno reso godibile una cavalcata di oltre due ore emmezzo di assaggi e parole che avrebbe potuto diventare sfibrante: la convivialità birresca ha fatto il resto. Ecco le birre. Blanche de Silly. profuma delicatamente caratterizzando un aroma erbaceo-balsamico, identificato dal riconoscimento del coriandolo. Sotto altre sensazioni metalliche. Non lunghissimo. L'assaggio atterra salato, per poi dilavarsi e salire ad un gentilissimo amaro, che poi finisce svelto. Silly Premium Pisl. attacca con il ricordo della salamoia, poi più fredda sul finale ma vibrante. Sorso lieve, elegante, a tratti sottile, con la parte amara rinviata ad un finale più deciso. 3Mont de Fiandre. Naso dritto e potente, con i lieviti esposti e una nota che ricorda la pelle di salame. L'assaggio è convincente, con attacco salato, consistente. Passa poi un corpo generoso e quasi masticabile. Tenuto il finale. Proprio buona, forse il bicchiere più bello. Duvel. Gran sensazione di lievito, gran profilo erbaceo, delineato e definito anche se non potente. Assaggio invece deciso, denso, corposo, dolceamaro. Anzi l'amaro poi persiste e persiste a lungo. Bicchiere rassicurante, ma sempre di soddisfazione Moretti GranCru 150. Questa Strong Ale ha passato qualche minuto di notorietà per la polemica che riguardò il suo contenuto, ritenuto da alcuni il medesimo della Affligem.Presenta questa nota di caramello ed agrume, ancora lieviti, ancora quell'idea muffosa. L'assaggio è robusto, spesso, caffettoso, con il tratto amaro rilevato e persistente. (NdA: provata per gentile concessione la Affligem in parallelo, restano pochi dubbi che sia il medesimo prodotto: nemmeno il colore.) Duchesse de Bourgogne. Terminare con il prodotto più estremo, l'impervia scura che riporta descrittori al limite della censura. L'impressione acida ricorda da vicino quelle di certi lambic, acetico-gastritiche, che lasciano poco spazio ad un desiderio di ulteriore approfondimento. Terrificante.

Condividi

LEGGI ANCHE