Attualità

Boycott!

pubblicata il 29.01.2013

Il mercato del vino sta vivendo momenti strani: annate difficili, produzioni altalenanti, consumi in calo e ricerca dell'esport. Il problema, diversamente da quanto si possa credere, non investe solo l'Italia, ma pare generalizzato a tutti i principali paesi produttori. Lo sanno bene in Sud Africa, paese fino a poco tempo fa emergente, che recentemente si è dovuto arrendere ad un calo delle esportazioni, oltre che a un netto cambiamento nelle preferenze degli importatori.In realtà per il paese africano il 2012 si dovrebbe chiudere con un risultato abbastanza contrastato, ossia con l'export di vino in bottiglia in calo del 9%, a fronte però di un aumento importante del vino sfuso, pari al 43% (dati Sawis). La forte crescita dell'export dello sfuso permetterà di chiudere in positivo l'anno, che dovrebbe segnare un saldo positivo dell'ordine del 17%. A risentirne sarà ovviamente il valore delle esportazioni, oltre che l'immagine del vino, che potrebbe "sparire" dentro altri vini nazionali.Le acque però nel mondo del vino in Sud Africa appaiono parecchio agitate. È di novembre l'invito al mondo dell'African National Congress, il partito di Nelson Mandela, di boicottare i vini sudafricani per le condizioni in cui i lavoratori sono costretti a vivere. L'annuncio ha fatto seguito a una violenta protesta nella provincia di Western Cape - quella di Cape Town - da parte dei braccianti, con azioni anche violente di danneggiamento delle proprietà per rivendicare migliori condizioni di lavoro e un aumento dello stipendio medio, che oggi si assesta attorno ai 6 euro al giorno. Sotto accusa anche il premier locale Helen Zille, reo secondo i lavoratori di ricevere finanziamenti per il proprio partito da parte dei proprietari terrieri.Pochi giorni fa anche il Bawusa (Black Workers’ Agricultural Sector Union), assieme ad altre associazioni di agricoltori, ha ribadito la richiesta di boicottaggio internazionale dei vini sudafricani, con ampio riscontro mediatico. Soprattutto in Inghilterra, primo importatore di vini del Sud Africa. Il Guardian, nella sua versione on line, ha pubblicato un sondaggio in cui ha chiesto ai lettori se avessero avuto intenzione di aderire all'azione di boicottaggio. Il risultato: 59% di voti favorevoli e numerosi commenti dei lettori. Pronta la replica di Wines of South Africa, l'organizzazione no-profit che si occupa di promuovere proprio l'export dei vini. Secondo il CEO Su Birch l'azione potrebbe portare danni inimmaginabili a un'industria, quella vitivinicola, che da anni si sta impegnando sul fronte della sostenibilità sociale, aderendo a programmi di organizzazioni come la Wine and Agricultural Industry Ethical Association (WIETA) e Fairtrade. I dati del WOSA dicono che è proprio il Sud Africa il maggior produttore mondiale di vini Fairtrade. Ma ormai il dado è tratto. Vediamo come reagirà il mercato.Immagine: Wine Tours Stellenbosch

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