Attualità

Chef Emergente Sud Italia 2013

pubblicata il 06.06.2013

Un secolo e qualche anno oltre. Pochi se a dividerselo sono in quattro. I quattro finalisti di Chef Emergente Sud Italia che orgogliosi dei loro camici autografati dimostrano tutto il furore della giovinezza che di converso somma gli entusiasmi e le speranze. Si sono mutuamente sostenuti sin dalle eliminatorie con uno spirito di gruppo sconosciuto ai loro maestri ed ora sono lì allineati, con il sole dietro i fornelli, per la prova finale. Sicuri, svezzati dalla gavetta, di mano precisa, a loro agio con alchimìe dolci e salate e forse  per una volta un po' meno con i microfoni. L'emozione, per fortuna, a quell'età taglia ancora le gambe. Anche quest'anno Luigi Cremona, l'ingegnere anomalo dedito alla costruzione della gastronomia nazionale, ha voluto incorniciare questa gara nella cartolina del golfo di Napoli, in una tre giorni  a calpestare le terrazze del Cenacolo Belvedere, dove principia la collina vomerese. I due campani Mirko Balzano e Giovanni Vanacore, il pugliese Danilo Vita ed il calabro Luca Abruzzino si sono trovati a riproporre la loro sfida un'anno dopo sullo stesso palco, dietro le stesse padelle, magari ribadendosi il coraggio con altre sincere pacche sulle spalle. La loro età è quella degli incontri importanti, delle occasioni umane e professionali da non perdere, quella delle promessa di ritrovarsi ancora, anche dopo che la giuria sommando quei numeri sulle schede avrà messo un nome e cognome sulla quella riga vuota del diploma di emergente 2013. Hanno vinto tutti, lo hanno detto loro ai microfoni ma anche noi giurati lo abbiamo scritto su quei fogli nascosti nelle cartelline. Due piatti ciascuno. Uno a tema libero. L'altro che fosse memoria e dedica ai profumi della cucina. Ognuno ha dato forma alla sua idea. Forse quella spugna di fave "curata" da due iniezioni di peperone e olive ha fatto la differenza e Danilo Vita, sous chef al ristorante "Cielo" di Ostuni vincendo ha trovato il modo migliore di dire grazie ai suoi maestri. Massimiliano Alajmo, Piergiorgio Parini e Sebastiano Lombardi saranno contenti.

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