Attualità

COLLIO VITAE | 5 piatti per 5 bicchieri, tutti insieme appassionatamente

pubblicata il 17.04.2014

Allo scriba che debba raccontare una giornata così densa e intensa come quella vissuta ieri a Milano, come conclusione del progetto Collio Vitae - White Wine Culture, si pone un dilemma: come descrivere una lunga lista di nomi di persone che c'erano e hanno partecipato e parlato e alzato i calici e assaggiato e discusso senza scrivere una lunga lista di nomi?
Cominciamo dal principio: i cinque prodi amici del Cucchiaio arrivano da tutte le parti d'Italia e si conoscono. Prendono contatto con le attrezzature e a suddividere la spesa. Ci si ritagliano gli spazi di lavoro, si condividono poche regole importanti che scavano un solco tra una preparazione domestica e una linea da cinquanta porzioni: tempi, temperature, preliminari. Nemmeno il tempo di passare dal "lei" al "tu" che già arrivano i primi ospiti. Saranno tanti.
Sono già arrivati anche i vignaiuoli: il torrenziale Edi Keber, quel tronco di quercia che risponde al nome di Damijan Podversic, Karin Princic e Alessia Stiglich Picech in forza al padre e al marito, impegnati con l'imbottigliatrice, e Luca Raccaro. Il vino è così, i ritmi della cantina non conoscono date: quando tocca, tocca. Si guardano attorno, cercando con gli occhi i segnali dei "loro" piatti: intanto si familiarizza.
A Fernanda da Grosseto tocca l'ingrato compito di aprire il concerto: la sua panissa non fa amicizia con il fornello a induzione, poi tutto si sistema. Il piatto esce, e passo sotto l'implacabile vaglio di Matteo Fronduti: due metri di cuoco forza ed esperienza, che elargisce legnate e suggerimenti. Peperoni e mandorle completano il piatto abbinato al Collio di Raccaro.
Alessandra - di Milano -  lavora di braccia per mantecare due chili di riso con il Montasio: bella l'idea del caffè e delle pera tirata colla grappa. Nei bicchieri Edi Keber, l'unico vino prodotto ora dall'azienda di Plessiva: Collio Bianco.
Tocca a Claudio, atterrato da Catania con fiero cipiglio: ha domato una gallinella da tre chili, regolata da un brodetto assai acchiappante e dalle spiantine ai capperi. Una pietanza che riesce a confrontarsi con il Kaplia 2009 di Damijan Podversic.
Laura sale dalla capitale per i suoi involtini agli asparagi: nessuno si perde d'animo per le difficoltà tecniche, anzi l'entusiasmo regge ancora dopo due ore di vortice mediatico: tweet, instagram, FB roventi per tutti. Maritaggio con il Collio Bianco di Roberto Picech
Chiude Arianna che dalla Franciacorta ha portato i germogli per i suoi petti d'anatra, cotti al rosa e serviti colla verza, assieme al Colle Duga Collio di Damian Princic
Vignaiuoli colpiti ed entusiasti per la scelta degli ingredienti e la cura nell'abbinamento; cuochi felici e sopravvissuti ai "maltrattamenti" di Matteo Fronduti; ospiti gai e spensierati.
Per il Cucchiaio un obiettivo centrato: cucina di partecipazione e vini sulle tavole. Conversazione sì, ma senza parlarsi troppo addosso. Il vino confratello delle pietanze che valorizza e ne è valorizzato: questo è quello in cui crediamo. Vino messaggero di un territorio: quel Collio che qui è più un soggetto di tante parti che un'entità astratta, e dai pbicchieri è emersa una identità chiara e forte e nel più semplice dei modi: versandolo e assaggiandolo.
Dalla redazione un grazie commosso a tutti coloro che hanno partecipato e di cui giorno per giorno stiamo pubblicando le ricette, agli ospiti intervenuti, agli amici, vicini e lontani.
Nella gallery un po' di foto, dall'occhio fotografico di Sara Querzola soprattutto, e qualche immagine anche (indegnamente) scattata dal qui presente.
A Rivederci!

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