Attualità

Cooking for wine 2012 - Napoli

pubblicata il 24.05.2012

Grigio è il colore del cemento e talvolta del mare. E del cielo. E così, per questa volta, una patina di piombo ha scurito lo sfondo del premio Miglior Chef Emergente Sud Italia 2012, concluso ieri tra gocce di nuvole al real Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli, quasi a voler far risaltare le sfumature dei piatti, i cristalli dei calici, il bianco dei sorrisi. Lo modella da otto anni, a sua immagine e somiglianza, un giornalista enogastronomico di grosso spessore e filiforme costituzione : Luigi Cremona. Racconta, presenta, scherza, spalleggia. Una spontaneità che non conosce supponenza ma lega con leggerezza infinite storie di uomini, cibi e bottiglie. Cremona è uno di quelli che ancora riesce a divertirsi con il suo lavoro, che si alza la mattina e lo immagini inforcare gli occhiali con un sorriso. Dodici cuochi, dodici ragazzi che cercheranno di disegnare la nuova mappa del sud a tavola. Uno contro l'altro. Solo per il tempo delle votazioni perchè poi, ci si diverte insieme come a quell'età viene facile fare. Quest'anno ho dato i miei voti, ho avuto le mie incertezze. Non credo troppo ai premi perchè non so mai se in queste competizioni, come si annuncia, a vincere sia sempre il migliore. Forse questa volta è accaduto, ma quel che più importa è che io ho sentito parole commosse e visto gesti appassionati e questo continua a farmi amare questi centimetri di mondo a cui vado dedicando il tempo che riesco. Ha vinto, conquistando tra gli altri l'Alberto Cauzzi da Meda, presidente di giuria, Andrea Napolitano di Torre del Greco e la sua storia sembra leggerla da pagine strappate alla fiaba. E' un bambino o poco più quando accede alle cucine incantate dei ristoranti, ma l'ingresso è quello sul retro, quello che non si vede, e delle creazioni degli chef ne lava, ogni sera, solo i resti nei piatti. Ieri finalmente, dopo aver camminato per anni nelle cucine tra i rami del lago d'Orta dal gigante Cannavacciuolo e dietro i fuochi del Buco di Sorrento, sorrideva a trentadue denti ai flash con quel foglio della vittoria tra le mani. Quando entrava da quella porta buia dietro le cucine non gli avevano mai impedito di guardare, di imparare e di sognare.

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