Alle 1205 lo scirocco pompa nella tenda di San Vito Lo Capo aria compressa a 90 gradi, ci si potrebbero asciugare i capelli mille vergini nella notte di novilunio. Invece cento riflettori da mille watt puntati sul tavolo della giuria arroventano ulteriormente un'aria da fare a fette nel mezzogiorno sanvitese.
Oggi si sfidano Senegal, che vinse il premio della giuria popolare l'anno scorso e che qui gode di un credito di simpatia illimitato, Palestina e Israele. Vale la pena di dire che le terne sono sorteggiate, quindi l'appaiamento è del tutto casuale. Solo Israele ha goduto di una particolare deroga perchè fino a giovedì una ricorrenza religiosa impediva la partecipazione a manifestazioni pubbliche agli osservanti. Casualità: però vedere Israele e Palestina a fianco senza fili spinati - sarà anche retorico - ma fa bene al cuore.
La gara inizia con la prima proposta. Il cous del Senegal, spiega la popolarissima cuoca Diatou Ba, ha nel sangue l'Africa e nell'anima l'integrazione: allora oltre all'antifona di spezie e peperoncino che t'aspetti ecco un tocco di merluzzo e le mele. In molti sono convinti dall'abbinamento, peraltro presentato in modo assai semplice nel piatto d'assaggio, quasi che gli ingredienti fossero inciampati l'un nell'altro: più rutilante il piatto di presentazione con i peperoni a sfolgorare di colore.
A seguire la Palestina. Romio Musallam e Sana Nizam Saleh Saleh presentano un cous gibboso e pieno di poesia: già la preparazione particolare riduce la semola a gnocchetti della dimensione di chicchi di riso, ma fatti a mano, poi conditi profondamente con queste sensazioni scopertamente mediorientali. Sopra una coscia di pollo arrosto, che solo per un attimo vorresti vedere disossata: poi pensi all'uso delle mani, e va bene. Rustico, vero, asciutto, quasi archetipico, completato dalle mandorle tostate e dai ceci.
Infine Israele con un piatto che è un viaggio, come dice lo stesso cuoco Boaz Cohen: ecco allora la cernia affumicata, punteggiata di perle di ouzo e sambuca in omaggio alla contemporaneità, e una crema al limone e melanzane fulminata d'aglio. Il cous più lanciato, per certi versi esoterico, che si apprezza per coraggio ma che rimane appeso ad una ricerca per certi versi velleitaria. Gli ingredienti, pur rappresentando un pensiero e un progetto, tardano a fare amicizia con il bulgur che è stato utilizzato per questa volta al posto della semola, lasciando qualche quesito irrisolto nell'aria.
La giuria popolare premia il Senegal, e per stavolta dissento energicamente.
Il compito della giuria "tecnica" è terminato: oggi i voti saranno scrutinati e verrà decretato il vincitore. La giuria popolare invece lavorerà ancora e nel mezzogiorno rovente decreterà il piu apprezzato tra i cous di Marocco, Italia, Senegal. Il pronostico è aperto.
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