Attualità

Cronuts, il dolce crossover

pubblicata il 13.06.2013

Il termine crossover in inglese significa letteralmente accavallare e si applica a diversi campi. In particolare in quello musicale indica un genere che prende in prestito pezzi e stile da generi diversi. Ma crossover si può adattare anche al campo della cucina, dove le contaminazioni di paesi, tecniche e ingredienti diversi è ormai all'ordine del giorno. In realtà è un po' meno vero in pasticceria, dove la tradizione è ancora molto ben radicata. Ci ha pensato allora il pasticcere francese Dominique Ansel, proprietario dell’omonima backery nel noto quartiere di Soho, a New York. Ansel ha ideato e messo in commercio un vero e proprio ibrido fra due simboli della pasticceria francese, suo paese d'origine, e di quella americana, luogo in cui vive. Dall'ibridazione di croissant e donut - le ciambelle di cui è ghiotto Homer Simpson - sono nati così i cronuts, in pochissimo tempo diventati oggetto di culto per i newyorkesi. Dalla loro recente introduzione nella pasticceria il 10 maggio scorso, infatti, i cronuts hanno conquistato schiere di fan e curiosi, che tutti i giorni fanno la fila di fronte al locale per accaparrarsi la nuova creazione di Ansel. Code interminabili, che si formano a partire dalle 6 del mattino, e che giustificano prezzi che sul mercato nero sono arrivati a toccare i 40 dollari. Tanto da spingere la pasticceria a limitare a tre il numero di cronuts acquistabili da ogni singolo cliente, vista anche la limitata produzione attuale: dai 200 ai 250 pezzi al giorno. Una vera e propria cronuts-mania insomma, che si sta diffondendo a macchia d'olio, facendo parlare tutti gli Stati Uniti e finendo su tutti i giornali del mondo. Fino ad arrivare anche in Inghilterra, dove The Guardian si è spinto oltre, utilizzando il dolce per la preparazione di un milkshake con gelato e bourbon dopo una coda di un'ora e mezza di fronte alla pasticceria. Visto il successo iniziano anche a saltare fuori gli emulatori, e possiamo dire senza paura di essere smentiti, che a breve tutti gli Stati Uniti saranno invasi da questa nuova invenzione. Aspettiamoceli anche in Italia, prima o poi. Immagine: Sometimes I crave

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