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Conosciuta anche come renkon, è un rizoma (come lo zenzero) e in cucina si presta a molti utilizzi. Non è esattamente a buon mercato, però.
Dicono i giudici di MasterChef che è uno degli “ingredienti su cui puntare per il futuro”, insieme con lo yuzu e il daikon: la radice di loto è quello che si definisce un rizoma, cioè un prolungamento della radice di una pianta. Il rizoma più noto è forse quello dello zenzero e come questo, anche la radice di loto ha molti utilizzi in cucina.
Di seguito rispondiamo a 5 fra le domande più diffuse sulla radice di loto.
Esternamente, ha una tonalità bianchiccia tendente al rosato e può essere lunga anche una ventina di centimetri. Una volta tagliata, la radice di loto si presenta costellata da fori più o meno grandi. Curosità: potrebbe essere sgradevole alla vista per chi soffre di tripofobia (ovvero la paura dei buchi e più esattamente della ripetizione in modo regolare di piccoli fori che disegnano quindi un pattern geometrico).
Chiamata anche renkon, la radice di loto arriva dall'Oriente e il suo nome completo è radice del fiore di loto, una pianta che fa parte della simbologia orientale ed è considerata sacra sia dal buddismo sia dall'induismo, dove rappresenta purezza e rinascita. È consumata come un ortaggio soprattutto nei Paesi asiatici, principalmente in Cina, Giappone e India, dove viene venduta intera oppure a pezzi, fresca, congelata o anche in scatola.
Più o meno tutti i rizomi (e questo non fa eccezione) contengono elevate quantità di amido, anche oltre il 30%, cosa che fa sì che non abbiano un sapore o un odore caratteristico o comunque dominante. La radice di loto è tendenzialmente dolce e in bocca ha una consistenza paragonabile a quella delle patate.
In cucina, questo ortaggio viene solitamente fritto, saltato in padella, cotto nelle zuppe, messo sott'aceto (con zucchero, peperoncino e aglio) o anche usato per accogliere ripieni di carne o frutta. La radice di loto si può impiegare anche per guarnire le insalate o per accompagnare piatti di pesce e in Oriente è spesso fra i protagonisti alimentari dei banchetti. Ha proprietà addensanti simili a quelle dell'amido di mais e di patate e può anche essere polverizzata per ricavarne farina. In generale, è ricca di minerali, fibre, magnesio, vitamina C e alcuni tipi di vitamina B e in Asia viene usata comunemente per curare disturbi respiratori, raffreddore e tosse, anche sotto forma di infuso (che è uno degli utilizzi più comuni in Corea).
In Italia non è facilissimo trovarla fresca: se si escludono le città più grandi, come Milano e Roma, è abbastanza complicato trovare la radice di loto. Più semplice, invece, reperirla in versione essiccata, a fettine, in polvere o anche come chips, in negozi di alimentari bio o etnici. Si trova anche online, a prezzi che possono arrivare anche a 9-10 euro per una confezione da 50 grammi.