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Da dove arriva, come si prepara, quanto costa: 5 risposte per conoscere la radice di loto

pubblicata il 29.11.2022

Conosciuta anche come renkon, è un rizoma (come lo zenzero) e in cucina si presta a molti utilizzi. Non è esattamente a buon mercato, però.

Dicono i giudici di MasterChef che è uno degli “ingredienti su cui puntare per il futuro”, insieme con lo yuzu e il daikon: la radice di loto è quello che si definisce un rizoma, cioè un prolungamento della radice di una pianta. Il rizoma più noto è forse quello dello zenzero e come questo, anche la radice di loto ha molti utilizzi in cucina.

Di seguito rispondiamo a 5 fra le domande più diffuse sulla radice di loto. 

Come sono fatte le radici di loto?

Esternamente, ha una tonalità bianchiccia tendente al rosato e può essere lunga anche una ventina di centimetri. Una volta tagliata, la radice di loto si presenta costellata da fori più o meno grandi. Curosità: potrebbe essere sgradevole alla vista per chi soffre di tripofobia (ovvero la paura dei buchi e più esattamente della ripetizione in modo regolare di piccoli fori che disegnano quindi un pattern geometrico). 

Da dove arriva la radice di loto?

Chiamata anche renkon, la radice di loto arriva dall'Oriente e il suo nome completo è radice del fiore di loto, una pianta che fa parte della simbologia orientale ed è considerata sacra sia dal buddismo sia dall'induismo, dove rappresenta purezza e rinascita. È consumata come un ortaggio soprattutto nei Paesi asiatici, principalmente in Cina, Giappone e India, dove viene venduta intera oppure a pezzi, fresca, congelata o anche in scatola.

Che sapore ha la radice di fiori di loto?

Più o meno tutti i rizomi (e questo non fa eccezione) contengono elevate quantità di amido, anche oltre il 30%, cosa che fa sì che non abbiano un sapore o un odore caratteristico o comunque dominante. La radice di loto è tendenzialmente dolce e in bocca ha una consistenza paragonabile a quella delle patate.

 

A cosa serve la radice di loto?

In cucina, questo ortaggio viene solitamente fritto, saltato in padella, cotto nelle zuppe, messo sott'aceto (con zucchero, peperoncino e aglio) o anche usato per accogliere ripieni di carne o frutta. La radice di loto si può impiegare anche per guarnire le insalate o per accompagnare piatti di pesce e in Oriente è spesso fra i protagonisti alimentari dei banchetti. Ha proprietà addensanti simili a quelle dell'amido di mais e di patate e può anche essere polverizzata per ricavarne farina. In generale, è ricca di minerali, fibre, magnesio, vitamina C e alcuni tipi di vitamina B e in Asia viene usata comunemente per curare disturbi respiratori, raffreddore e tosse, anche sotto forma di infuso (che è uno degli utilizzi più comuni in Corea).

Dove trovare la radice di loto?

In Italia non è facilissimo trovarla fresca: se si escludono le città più grandi, come Milano e Roma, è abbastanza complicato trovare la radice di loto. Più semplice, invece, reperirla in versione essiccata, a fettine, in polvere o anche come chips, in negozi di alimentari bio o etnici. Si trova anche online, a prezzi che possono arrivare anche a 9-10 euro per una confezione da 50 grammi.

Emanuele Capone

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