Attualità

Distillerie Bonaventura Maschio: de-stilla

pubblicata il 01.12.2011

Ho trascorso una giornata alle Distillerie Bonaventura Maschio, o meglio, sono andata a distillare un'acquavite d'uva di Moscato Fior d'arancio dei Colli Euganei, e ho scoperto un mondo meraviglioso. Innanzitutto Bonaventura è il nome dell'avo che ha portato a Gaiarine (TV) nei primi del Novecento l'arte della distillazione e, se nel nome ci sono a volte dei presagi, nell'ambito dei nomi beneaugurali di radice medievale il capostipite di questa famiglia di eccellenza nell'elitario panorama dei distillatori nazionali non poteva che essere "buon avvenire". Prima dei tecnicismi una suggestione: distillare è ascoltare il suono sordo di una magia, è tarare il proprio respiro su quello del vapore che passa attraverso il rame, è attendere con quella trepidazione dell'infanzia che la goccia arrivi nel vaso di vetro ed è chiudere gli occhi ed immaginare colori, trasportati da profumi lievi e delicati. L'acquavite d'uva nasce come prodotto autorizzato nel 1984 e si differenzia dall'italianissima grappa (acquavite di vinaccia) per la materia prima di partenza, ovvero succo, polpa e bucce di uve fermentate con lieviti dopo essere state diraspate e pressate dolcemente, siano esse uve monovitigno (moscato, riesling, chardonnay etc.) che blend. La distillazione avviene in alambicchi discontinui attraverso una modalità molto particolare che prevede l'utilizzo di boule di rame che lavorano a bagnomaria sottovuoto: questa tecnica caratteristica consente una distillazione a bassa temperatura, circa 60°C, che preserva i profumi dell'uva con un ottimo equilibrio di aroma e gusto. Più penso all'esperienza della distillazione made in Bonaventura Maschio più mi viene in mente il concetto della Fisica di "equilibrio delle forze": due o più forze applicate ad un corpo, costituiscono un sistema di forze. Le singole forze sono definite componenti; la forza risultante del sistema di forze, è la forza unica che produce lo stesso effetto delle forze componenti. La distilleria Maschio è innanzitutto un'azienda di famiglia, dove Italo è la salda forza portante, Anna è lo slancio del moto verso l'esterno e Andrea il custode della produzione. Un altro sistema di equilibri è quello tra tecnologia e cura della purezza del prodotto, rispetto della materia prima che si fa concentrata e preziosa una volta distillata, e affetto sincero per le tradizioni (basta vedere il piccolo museo della distillazione con stupefacenti pezzi unici di epoche lontane e di storia più recente). La risultante di queste forze trova il suo equilibrio nella passione che guida i grandi progetti. Girando per la distilleria si attraversano epoche diverse, e se davanti all'alambicco del 1937 riadattato dalla produzione di concentrati di pomodoro la sensazione è quella di essere in un racconto di Jules Verne, dove ci sono boule di rame con oblò da sottomarino,  mentre si attraversa l'azienda per andare a degustare si passa sopra alla sala confezionamento automatizzata quasi spaziale con controlli qualità meticolosi. Poi ci si scorda tutto quanto e ci si trova davanti ad un calice trasparente con un liquido trasparente, a meno che non si tratti di un'acquavite d'uva che fa un  passaggio in barriques per l'affinamento e che si presenta più ambrata. I profumi hanno un ruolo estremamente importante e la valorizzazione delle componenti aromatiche di freschezza e le note fruttate caratteristiche dell'uva di partenza sono il pregio maggiore di questo prodotto troppo spesso erroneamente confuso con altri distillati. La finezza e l'eleganza al gusto, l'effetto seta che nonostante i 40 gradi alcolici (%vol) ti sfiora all'assaggio, e la componente delicata delle note fragranti così ricercate nella distillazione, fanno dell'acquavite d'uva un'esperienza che dona emozioni. E la mente torna a quella stilla purissima, la goccia che ogni 20 secondi circa cade delicatamente e senza suono, facendo piccoli cerchi concentrici di trasparenza e poesia.
   
     
     
     

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