Attualità

E adesso tutti a dieta

pubblicata il 04.01.2013

Con l'Epifania di domenica si chiude la trilogia natalizia. E si chiude quel periodo dell'anno in cui praticamente tutti mangiano senza ritegno e senza particolari sensi di colpa. Dopo il 6 gennaio però la bilancia incombe e torna a farsi sentire quella vocina della coscienza che ci impone, per motivi estetici e salutistici, di mantenere il peso sotto controllo. E allora cosa fare? Innanzitutto attenti all'alcol. Spesso ci dimentichiamo che le bevande alcoliche sono seconde solo ai grassi in quanto ad apporto calorico con 7 kcal apportate all'organismo per ogni grammo ingerito. Per rendersene conto basta usare lo strumento per il calcolo on line messo a disposizione dal World Cancer Research Found. L'Università di Yale invece suggerisce di evitare come dolcificante il fruttosio al posto del normale saccarosio, perché a livello neurologico non induce lo stesso senso di sazietà nell'organismo, aumentando il rischio di mangiarne di più. In Inghilterra, e più precisamente all'Università di Birmingham, hanno invece riscontrato e provato che masticare lentamente e ripetutamente il cibo induca un maggior senso di sazietà nelle persone, spingendole a mangiare meno. Masticare ogni boccone per circa 30 secondi porterebbe a mangiare meno durante il pasto, ma anche a prolungare il senso di sazietà, diminuendo l'esigenza di spuntini durante il giorno per calmare la fame. Sempre oltre manica hanno inoltre bocciato le ricette proposte dagli chef televisivi. Un gruppo di ricercatori della NHS Tees and Newcastle University ha infatti messo a confronto 100 ricette proposte dai 5 più famosi cuochi mediatici con i pasti pronti che si trovano al supermercato. Il risultato è stato che le ricette degli chef sono meno salutari dei cibi già pronti in vendita nelle catene: troppi grassi, in particolare saturi, troppe proteine, troppe calorie e troppe poche fibre. Ma l'invito è sempre quello di non esagerare e cercare di mangiare sempre con moderazione. Perché le abbuffate potrebbero essere non solo responsabili dell'aumento di peso, ma avere anche conseguenze più gravi, come alterare il ritmo circadiano e quindi le fasi alternate di fame e sazietà, con conseguenze anche gravi sull'organismo. Uno studio ha messo in luce come questa alterazione potrebbe essere alla base di alcune malattie metaboliche. Prevenire è meglio che curare. Immagine da Flickr

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