Attualità

Cuba | El Floridita

pubblicata il 26.12.2012

"Orgullecida estoy de ser divina, y de tener tan linda perfección" Orgullecida, E.Silveira
Calle Obispo è un tumulto di turisti bianchi, sudati e arrossati dal sole soffocante del Caraìbe. A brillare per davvero, in questa lingua dritta e scrostata che solo i cubani possono chiamare strada, sono le pelli nere e lucide, sono le catene gialle al collo, sono le vesti bianco splendido delle giovani Jawò della Regla de Ocha, sono le persone che vivono realmente questa spaccanapoli dell'Havana, che dal Parque Central, dall'eleganza barocca e decaduta dell'Hotel Inglaterra ti porta verso il mare, verso quella parte scosciata e vera, ti porta dentro la città vieja.
All'inizio o alla fine di Obispo, dipende dai punti di vista e dalla quantità di pessimo ron ingurgitato, ci sta un locale, si chiama Floridita ed è famoso, molto famoso. Le ragioni sono chiare, limpide e trasparenti, come l'Havana Club Carta Blanca 3 años Etiqueta Especial versato nel locale: qua dentro si beve il miglior Daiquiri possibile.
Oggi il Floridita appare per quello che è diventato: un elegante mausoleo turistico dalle luci soffuse, frequentato da nostalgici occidentali, rallegrato da plotoni di jinteras dai miniabiti fluorescenti, arricchito dalle fotografie appese ai muri color crema. Immagini in bianco e nero, che sanno di sigarette forti e brillantina, di quando su quelle tavole e in quel bancone americano lunghissimo si appoggiavano e si alzavano gomiti illustri come quelli di Gary Cooper, Spencer Tracy, Ava Gardner, Errol Flyn. E poi lui Mr. Papa Hemingway, trattato, ritratto, plasmato, riprodotto, fissato, in ogni sorta di forma, stampa, espressione: lui e Fidel, lui e la moglie, lui e qualcun'altra, lui e qualcun altro, lui e basta.
Troppo anche per chi ha amato l'Havana davvero come ha fatto Papa, troppo anche per chi ha amato davvero i Daiquiri del Floridita come ha fatto lui.
Ho contato 12 diverse interpretazioni di questo spettacolare cocktail. Sulla mia pelle ho voluto provare il Daiquiri dedicato allo scrittore americano, quello dritto, asciutto, senza dolcezze, con lo jugo fresco de Toronja, il pompelmo piccolo e verde, ma sulla mia memoria ho voluto scolpire il Daiquiri con le foglie di Hierba buena, un delirio di mentuccia pestata e cannella fresca, una bevibilità gelida e tropicale, densa, emozionante, una perfezione d'equilibrio assoluta e orgogliosa, ... la stessa impressione che si prova a sciare su un ghiacciaio correndo tra la neve farinosa. (E. Hemingway, Isole nella corrente)

Condividi

LEGGI ANCHE