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Esplorazioni | Fasoli Gino, incontro con Natalino

pubblicata il 13.12.2011

Scende con passo un po' balengo, Natalino: ha voglia di raccontare a modo suo una degustazione epica di bottiglie del mito che lo ha tenuto sveglio fino a mattina la sera prima, e del perchè porta i segni di una stanchezza felice ed appagata. Tutte quelle cose con l'accento sulla finale, tipo Margò. Perchè il vino lo ama davvero, e assaggiare tutto è quasi una percorso di formazione infinita per il proprietario, agronomo ed enologo - con il fratello - dell'azienda veronese. Dal 1925, dice. In effetti il fondatore ha uno di quei nomi che contengono in se stessi un destino: Amadio, si chiamava, e gettò le fondamenta di una storia che oggi ha profondità e spessore. Precursori nel biologico fin dagli anni '80, oggi affascinati dal biodinamico pur senza aver imboccato vie estreme, qui a Colognola ai Colli. Grandi investimenti in vigna ed in cantina, ed una inesausto desiderio di sperimentare.
In bottaia si percorre assieme una buona parte dell'ampio catalogo dell'azienda, che spazia dai semplici, diretti Soave ai curiosi Merlot appassiti, cannonate da 17 gradi. Emmezzo.Soave DOC Borgoletto '10. Un bicchiere agile, che ti porta al sorso con gaia facilità. Gran banana in apertura, poi l'assaggio verde e vegetabile, con il finale amaro di graspi. Piuttosto teso, freddo.Soave DOC Pieve Vecchia '9. Bianco di spessore, con assonanze francesi: la Garganega fermenta in barrique,  e riposa per 12/18 mesi. Ha tocco dorato, esprime più pera che banana abbandonando i tropicali, senso di mineralità. Bocca piccante, con frammenti dolci piccolini. Lunghetto al finale, e bello secco, seppur un filo piegato.
Bianco Veronese IGT Liber '8. Vino caratteristico: i mosti sono prodotti unicamente con schiacciamento per gravità, senza alcuna pressione aggiunta. L'espressione è perciò particolare: delicato ed asciutto, ha fiori di campo e una punta di vaniglia sul finale. Granitico il sorso, di notevole finezza, quasi salmastro in fine amaricante. Molto buono.IGT Bianco Veronese "B" '10. Prodotto senza solforosa, in macerazione: stretto e ferruginoso al naso, con fondo caldo. Assaggio tannico e secco, in bella tensione. Sa di cantine vecchie: molto buono.Valpolicella Classico DOC '9. Dalla linea "Corte del Pozzo", un naso caldo con note di rabarbaro. Bel sorso sincero e lineare, diritto verso un bel grado alcoolico. Di sola Corvina e RondinellaValpolicella DOC Ripasso '9. Stessa linea, con la classica doppia fermentazione sulle bucce dell'Amarone. Insolitamente asciutto, privo di appoggiature marmellatose, pur con generosa frutta matura. Anche il sorso è ritirato, tondo senza essere molle. Ha 15° gradi sparati, è ancora giovine e non ben ricomposto, ma è bello.
Rosso Veronese IGT "Calle" '7. Da una selezione clonale Merlot "di famiglia", ottenuta cioè dal reimpianto delle stese vigne del podere "Orgno", ecco un bicchiere che si allontana dall'idea di Merlot più consueta. Ecco la spezia e il tartufo, ecco la grave mineralità. Splendido l'assaggio, con quell'ombra viola e quella carnosità.Amarone della Valpolicella Classico DOC '6. Corvina, Corvinone, Rondinella: niente Molinara nel blend. Bello il punto di colore, non troppo carico e denso.  Profumo fitto di vinaccia, prorompente. I tannini vengon via vellutati, l'assaggio è agevole. Un Amarone plausibile.Amarone della Valpolicella Alteo DOC '6: Corvina e Corvinone, da selezioni accuratissime, amate e cercate: più la ciliegia che il cioccolato, vasto e lungo. Sorso tondo, suadente. Palpabile, con una gran vellutanza che seduce il palato, abbracciandolo con dolcezza.Rosso Veronese IGT Merlot "Orgno" '6. E' il più "strano" dei vini di Fasoli: un'estrazione mostruosa di Merlot, ottenuta con l'appassimento in rete, con i grappoli legati manualmente uno per uno. Tanta frutta tra le note carnali. L'assaggio, sorprende: l'attacco è schiettamente dolce, quasi zuccherino. Spesso, masticabile. Opulento fino alla grassezza. Lo immagini in tavola per difficili abbinamenti. Forse il cioccolato.Recioto di Soave DOC "San Zeno" '6. Une buona versione di Recioto, con precursori definiti: caramello bruciato, e frutta secca, e canditi. Tanta noce in gheriglio in bocca, incluso l'angolo amarevole che persiste.
Chiedo a Natalino, ma che vini ti piacciono? Con il bicchiere in mano è difficile resistere alla tentazione di passare al tu . "Mi piacciono i vini che faccio io". Mi sento bene, dopo questa risposta. 

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