Attualità

Riva del Garda | Foodcamp

pubblicata il 01.10.2012

La discesa che da Nago porta a Torbole regala uno degli scorci più belli di tutto il lago di Garda. Il Sarca che termina il suo viaggio, il lago che dimagrisce, le luci, le case, i riflessi. E il vento, vera carta d'identità di Torbole. Un paradiso che può diventare inferno nel giorno sbagliato e nelle ore sbagliate: colonne chilometriche si infrangono al Tex Mex e al vicino semaforo di Nago. Due minuti e sei a Riva del Garda, piccola enclave trentina in un lago altrimenti diviso fra la sponda commerciale veneta e quella più brulla e selvaggia lombarda. Si respira aria mitteleuropea a Riva, dove tutto inizia e tutto finisce. Proprio qui da qualche anno ha trovato sede la Blogfest, una tre giorni dedicata alla comunicazione on line, e a chi ci lavora dentro. Il venerdì è giorno di arrivo, in cui i più trovano alloggio nei tanti alberghi del posto, fanno quattro chiacchiere e iniziano a prendere un po' di dimestichezza con la cittadina lacustre. Ed è stato anche, quest'anno, il giorno del FoodCamp: un po' di gente che parla in rete di food riunita ad ascoltare le presentazioni di altra gente che parla di food in rete. Le premesse c'erano tutte: interventi interessanti, qualche amico fra i relatori, una brava moderatrice, un'organizzazione ormai rodata. In teoria. Vi è mai capitato di fare una presentazione in pubblico e avere la malaugurata idea di distribuire la stampa delle vostre diapositive prima di iniziare? Avete per caso notato che tutti leggono e nessuno vi ascolta? Bene, qui è successo più o meno la stessa cosa, ma con l'aggravante dell'effetto esponenziale del buffet a gratis. Così nel giro di due minuti il foodcamp si è trasformato in un magnacamp. La ragione è presto spiegata: sul terrazzo della Fraglia della Vela, che ospitava l'evento, dietro alle sedie dedicate agli astanti che avevano la buona volontà di tentare di ascoltare gli interventi era stato organizzato un buffet con prodotti trentini e non solo: formaggi, olio, pane, carne salada, Trento DOC. Risultato: 20 coraggiosi seduti e un centinaio a far caciara e ingozzarsi di tutto il ben di dio che veniva distribuito gratis alle nostre spalle. Errore banale ed elementare che ha reso invivibile la serata. Peccato. Perché quel milione e ottocentomila di italiani che frequentano community on line dedicate all'enogastronomia si merita una professionalità diversa. E noi che stiamo dall'altra parte maggior rispetto.

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