Attualità

Frankenfish

pubblicata il 04.06.2013

C'è un nome che aleggia nell'aria e fa paura solo a pronunciarlo: OGM. Organismi geneticamente modificati. Eppure la genetica è sempre stata alla base del progresso a livello agronomico, a partire da quel Mendel che scoprì e codificò l'ereditarietà genetica attraverso tre leggi: quella della dominanza, quella della segregazione e dell'assortimento indipendente. Tre leggi che hanno dato una svolta alla scienza e che sono ancor oggi valide. Da allora schiere di ibridatori hanno incrociato specie o varietà diverse, allo scopo di ottenere piante sempre più produttive, prodotti di migliore qualità o resistenza ai patogeni e alle malattie. Oppure hanno semplicemente sfruttato semplici mutazioni genetiche per selezionare piante o animali migliori.Son passati quasi 150 anni dalle scoperte di Mendel e la scienza ha fatto passi da gigante, tanto che oggi si può agire direttamente sul DNA delle piante o degli animali per modificarne le caratteristiche. Son nati così gli OGM, cioè organismi con un patrimonio genetico modificato tramite l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi genici. Attorno ad essi ruota buona parte del probabile futuro dell'agricoltura, ma ruota anche un ampio movimento di contestazione e di lotta nei confronti di organismi vegetali o animali ritenuti potenzialmente pericolosi dai detrattori.È il caso del nuovo super salmone a crescita rapida sviluppato negli Stati Uniti. Si tratta di un pesce che ha dei tassi di crescita molto superiori al normale, in grado di raggiungere la taglia commerciale in due-tre anni, al posto dei canonici tre-quattro. Il risultato è stato ottenuto tramite tecniche di ingegneria genetica che hanno permesso di ottenere un pesce in grado di sviluppare e produrre l'ormone della crescita durante tutto l'anno. Recentemente la Food and Drug Administration statunitense ha dato il via libera al suo allevamento, visto che la popolazione sarà costituita esclusivamente da femmine sterili incapaci di riprodursi e allevate all'interno di vasche chiuse. L'inquinamento ambientale in questo modo pare essere scongiurato e la commercializzazione potrebbe essere vicina.Ma recentemente è stata completata anche la sequenziazione del genoma del cacao Matina, la più diffusa varietà al mondo. Portata a termine da Juan Motamayor della Mars Incorporated, i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Genome Biology. Studiando il DNA della pianta i ricercatori sono stati in grado di isolare il gene responsabile della colorazione del baccello. Lo scopo è quello di identificare i marcatori genetici associati alla qualità del cacao e al suo gusto, in modo da poterne migliorare le caratteristiche organolettiche. Una scoperta non di poco conto, se si pensa che il cacao è coltivato in più di 50 paesi e permette la sopravvivenza di oltre 45 milioni di persone.Immagine: Pricess Lodges

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