Attualità

Giornata Champagne 2012: 67 "francesi" a Roma

pubblicata il 04.10.2012

Si è tenuta il 2 ottobre a Roma l'annuale "Giornata Champagne 2012" (l'hashtag twitter è #ChampagneDay) organizzata dal Centro Informazioni Champagne, che rappresenta in Italia il CIVC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne),  e si occupa della tutela e della promozione della denominazione Champagne sul mercato italiano, seguendo i rapporti con la stampa, gli importatori, i formatori e il mondo del vino. Grazie al rapporto istituzionale privilegiato, e specialmente grazie all'infaticabile direttore del Bureau italiano Domenico Avolio responsabile del coordinamento con il la sede di Epernay del Comitè, Roma ha ospitato tra le volte affrescate e gli stucchi della Corsia Sistina nel Complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia ben 67 marchi tra Maison e piccoli Recoltant, in una  straordinaria degustazione, la più imponente mai realizzata in Italia. Lo stuolo incredibile di produttori ognuno dietro al suo banco con tre etichette - nella maggior parte dei casi uno champagne sans année, un millesimato e un rosè - ha rappresentato uno spaccato davvero notevole della produzione della Champagne, che attualmente vede l'Italia come uno dei mercati di sbocco più importanti, con 7,6 milioni di bottiglie esportate nello Stivale nel 2011. Una delle domande più ricorrenti della giornata tra la stampa è stata "Perchè gli italiani amano e comprano lo champagne?" Mi sono fatta un'idea tra i banchetti che rappresentavano le produzioni dei giganti, con le celebri Maison, e i piccoli produttori da qualche decina di migliaia di bottiglie, apprezzando le differenze negli assemblaggi e negli stili e sono arrivata a questa risposta: l'Italia è un paese con un'innata cultura del vino, e spesso riconosce con una sensibilità quasi inconscia il valore del territorio. Allo stesso modo in cui gli italiani negli ultimi anni hanno imparato ad apprezzare sempre più l'unicità del Barolo, del Brunello e dell'Amarone per le storie di uomini e luoghi che stanno dietro le etichette, così riconoscono allo Champagne quell'unicità che gli spetta, per la sua territorialità e la sua straordinaria storia, che vanno ben oltre qualsiasi status symbol.

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