Le Gocciole sono i frollini più venduti in Italia perché ci sentiamo tutti come Tarzan e Jane nella giungla
Da “Gli amici del mattino” alla famosa campagna pubblicitaria simbolo del brand, ecco la storia di un biscotto che con il suo gusto e la sua ironia ha conquistato gli italiani.
Può esservi capitato proprio in questi giorni di vedere in televisione il nuovo spot delle Gocciole Pavesi, il celebre biscotto che nell’immaginario collettivo è legato alla famiglia che vive nella giungla. I nuovi “Tarzan” e “Jane” sono interpretati da Lillo e Chiara Francini, due volti molto amati dal pubblico che hanno preso il posto dei precedenti abitanti della casa sull’albero, ma che si trovano a vivere le stesse difficoltà e imprevisti quotidiani, risolti, o meglio, addolciti da un bel biscotto realizzato con pasta frolla e golose gocce di cioccolato extra fondente.
Possiamo dire che la famiglia della giungla fa parte delle 8,6 milioni di famiglie che all’anno acquistano quasi 50 milioni di confezioni di Gocciole - per l’esattezza 49 milioni secondo i dati Nielsen del 2021 - e che ne fanno i frollini più venduti in Italia.
Quando sono nate le Gocciole?
I biscotti vengono commercializzati per la prima volta nel 1987 all’interno della linea Pavesi chiamata “Gli amici del mattino”, nata nella prima metà degli anni ‘80 che comprendeva altri biscotti da colazione come i Cuoricini o i Rollini, ora introvabili. A pubblicizzarli, in tv, c’era la famiglia Cabrini, con il popolare calciatore Antonio Cabrini che faceva colazione con moglie e figli nello spot che recitava il famoso claim: “Pavesi, per gente piena di vitalità”. Nel 1993 Gocciole viene lanciato come brand, iniziando così un percorso di comunicazione in solitaria con altri spot, fino ad arrivare al 2001, anno in cui compare per la prima volta associato al mondo della giungla.
Le Gocciole, Tarzan, Jane e la giungla: un matrimonio che dura da 21 anni…
Probabilmente si tratta di uno dei format pubblicitari italiani più longevi e di maggiore successo che, grazie a una metafora forte e condivisa - la vita è una giungla - è riuscito non solo a resistere negli anni, ma anche a reinventarsi. Ad avere l’idea vincente nel 2000 - per poi approdare in tv nel 2001 - è stato l’art director Dario Primache, ancora alla guida del team creativo che si occupa delle Gocciole Pavesi. Il tutto si è svolto come in un normale giorno di lavoro in un'agenzia pubblicitaria: arriva un brief - un documento in cui ci sono indicazioni per una campagna di marketing e obiettivi che si vogliono raggiungere - e la squadra si mette all’opera. In questo caso si trattava appunto delle Gocciole Pavesi, un biscotto che stava già riscuotendo un buon successo, adatto a tutta la famiglia e che con il suo gusto e la sua energia faceva svoltare la giornata. A Primache e il suo staff è bastato aprire la finestra dell’ufficio milanese, vedere il caos fuori e paragonarlo a una giungla che tutti ogni giorno però dobbiamo affrontare: il successo è quello di rappresentare con leggerezza e ironia la routine quotidiana di una famiglia, con incombenze poco piacevoli come le interrogazioni a scuola o le riunioni di condominio senza però abbattersi, trovando sempre il lato positivo.
…nonostante l’arrivo della suocera!
Nel 2011 compare per la prima volta il personaggio della suocera - interpretata dall’attrice Giorgia Trasselli, conosciuta dal pubblico come la tata della sit-com Casa Vianello - una figura che, da consuetudine, porta sempre un po’ di scompiglio in famiglia. Cos’era successo nel mondo reale per cui anche nella casa di Tarzan e Jane arrivava la mamma di lei? Erano presenti sul mercato molte imitazioni delle Gocciole: la suocera, infatti, tira fuori dalla borsetta pacchi di biscotti “taroccati” dai nomi fantasiosi e improbabili: “le nocchiale, le crocchiale, le grucciale”, senza però suscitare l’interesse della famiglia. Un espediente divertente per ribadire che le originali sono inimitabili.
La nuova campagna con Lillo e Chiara Francini: spazio all’ironia senza stereotipi
Com’è la giungla nel 2022? Ce lo ha detto Laura Signorelli, direttore marketing di Gocciole, spiegandoci che la comicità e l’ironia sono al centro di tutto, andando oltre la sola bellezza fisica, che fino a ora aveva caratterizzato i Tarzan e Jane protagonisti degli spot. Significa prendere la vita ancora più alla leggera, uscendo da qualsiasi tipo di stereotipo, inserendosi nel racconto della contemporaneità, che ha altri modelli rispetto a 20 anni fa. Spazio quindi alla battuta sempre pronta di Lillo e alla spontaneità di Chiara Francini, entrambi perfetti veicolatori di un messaggio di body positivity e di genuinità.
Oggi sugli scaffali dei supermercati le Gocciole si trovano in quattro diverse versioni, a rappresentare anche l’evoluzione dei gusti e delle abitudini delle persone: le originali Gocciole Chocolate, le Gocciole Extra Dark con cioccolato extra fondente all over lanciate negli anni ‘90, le Gocciole Wild con farina integrale arrivate nel 2018 e le Gocciole Coconut con il cocco, una limited edition del 2021 dall’immediato successo ed entrata così in produzione. In attesa delle prossime novità.
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