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Che cos'è (e dove si trova) il croissaint a cubo che sta facendo impazzire i social

pubblicata il 26.01.2023

Nato nel Nord Europa, è arrivato anche in Italia a inizio 23. Grazie alla sua forma originale ha conquistato rapidamente tutti, diventando uno dei prodotti di pasticceria più virali su Instagram e TikTok. 

C’è qualcosa di più tradizionale e universalmente riconoscibile della forma del croissant? Forse no, ma la colazione sta cambiando immagine, rifacendosi il look. Complice anche il successo di Instagram e TikTok che hanno reso virale lo scorso anno una nuova concezione di brioche… al cubo

Il croissant a forma di cubo arriva dalla Svezia

L’inventore, il pasticcere svedese Bedros Kabranian, l’ha chiamato Crube, una sorta di sintesi tra cube e croissant. Appena sfornato diventa un successo nel giro di pochi giorni, tra i foodies a livello internazionale. Il motivo? E’ esteticamente perfetto, croccante fuori e morbido dentro, e spesso racchiude una voluttuosa crema pronta ad ingolosire chiunque. Una trasformazione ingegnosa di forma: il cornetto, nei laboratori della pasticceria Magnus Johanssons Bageri och Konditori di Stoccolma, è stato inscritto in un cubo, ispirandosi sia alle star dei social come Cédric Grolet, autore del Cubo di Rubik, ossia un dolce alla frutta buonissimo e fotogenico, sia al trend che spopola in Cina da tempo, dove hanno prodotto uno stampo per realizzare la forma ideale di croissant a parallelepipedo.  

Quali sono i segreti del cornetto cubico

Prima dell’assaggio, facendo passare tra le mani il croissant cubico come se fosse un grande dado da mordere, ci si chiede come sia possibile aver modificato la forma del protagonista indiscusso della colazione in modo così empirico. Un laborioso periodo di tentativi ha portato Bedros Kabrian alla soluzione (proprio come il cubo di Rubik). Tutta una questione di misure e spazi: la sfoglia del croissant nel forno raddoppia o addirittura triplica di dimensione, quindi sembrava assai complicato ottenere un cubo perfetto. E’ venuto in soccorso lo stampo: trattandosi di uno stampo sigillato, andava riempito sino all’85%, considerando che la sfoglia cresceva molto meno e perdeva burro durante la cottura. 

Differenze tra croissant classico e “al cubo”

Buoni e belli. Entrambi, qualsiasi sia la forma in cui si presentano accanto ad un cappuccino o a un chai latte, allietano il palato (e gli occhi).

Gli ingredienti sono gli stessi, che sia a cornetto o a cubo; glasse e creme variano a seconda dei gusti e dall’estro dei pasticceri. Il sapore non cambia: è quello di una brioche al burro finemente sfogliata. A cambiare è solo la forma, quindi il metodo di cottura: per il croissant classico è libera in teglia, mentre per il cubo è in stampo.

Virale sui social di tutto il mondo, ma lo si trova anche in Italia

Abbiamo già detto quanto questo croissant cubico abbia spopolato sui social tra i foodlovers a livello internazionale. A Londra non potete fare a meno di assaggiarne uno, iconico - tra le versioni raspberry macha, vaniglia e cioccolato - ai tavolini di Le Deli Robuchon a Piccadilly, ma sappiate che anche in Italia si trova spesso in molte pasticcerie.

 

La prima ad aver proposto la tendenza, diventata subito un indirizzo di riferimento (non solo per questo, a dire il vero), è la Farmacia del Cambio di Torino, locale culto del capoluogo piemontese aperto nel 1757 in Piazza Carignano, dove la brioche a forma di cubo è ormai una delizia super ricercata. Servita con il caffè o il tè del pomeriggio, su eleganti alzatine, è una sfoglia profumata ripiena di crema pasticcera o cioccolata. Si chiama Cubrik: l’involucro è crunchy, mentre il cuore è sofficissimo.

A Milano ormai si trovano nelle migliori pasticcerie, la versione che noi preferiamo è con il caramello salato. La vostra?

Nell'immagine di apertura il croissant a cubo della pasticceria Clèa di Milano

Eleonora Lanzetti

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