Attualità

Il piccolo chimico

pubblicata il 19.02.2013

L'assuefazione è una brutta cosa. Eppure coglie, prima o poi, tutti. Un tempo eravamo abituati a controllare sempre il cartellino di quello che compravamo andando alla ricerca del luogo di provenienza della merce. Il Made in era un elemento cardine nella guida all'acquisto. Ora non più: dopo anni di Made in China ci siamo assuefatti, rassegnati al refrain infinito di provenienza in cui siamo capitati. La Cina esporta ovunque qualunque cosa, non ultimi i prodotti agroalimentari. Secondo i dati ISMEA nel 2011 infatti ne abbiamo importato in Italia per un valore di 589 milioni di euro, a fronte di un export da parte nostra di di soli 249 milioni. A dire il vero la situazione sembra migliorata nel 2012, visto che i primi dati elaborati da Coldiretti riportano un aumento delle esportazioni verso i mercati asiatici del 21%, con un forte aumento di pasta, olio e vino. La Cina da sempre brilla per l'economicità dei prodotti che offre al resto del mondo, ma lo stesso non si può dire per quanto riguarda la sicurezza. Forti dubbi sono sempre stati espressi per quanto riguarda la salubrità delle materie prime o del cibo trasformato proveniente da oriente. E se noi ci fidiamo poco, pare che anche in patria la situazione non sia tanto migliore. Succede così che sarà presto in vendita un kit per fare alcune elementari analisi chimiche sugli alimenti direttamente a casa. Sviluppato dalla Tianjin University of Science and Technology, il kit comprenderà una sessantina di test diversi per determinare in maniera semplice e veloce il contenuto in alcuni elementi pericolosi nei prodotti agroalimentari: dai residui di fitofarmaci fino alle infezioni batteriche. Il kit, non ancora sul mercato, sarà composto da semplici cartine al tornasole, facili da usare e presumibilmente anche economiche, in previsione di una forte domanda interna. Chissà se c'è pure il test sulla carne di cavallo. Immagine: flickr

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