Attualità

Il QR code va in campagna

pubblicata il 26.11.2012

Nel gergo anglosassone si chiama pick up your own. È la possibilità che l'agricoltore offre ai visitatori di raccogliere da soli la frutta e la verdura che intendono acquistare, uno dei tanti canali della vendita diretta. Perché le possibilità che il mercato e la legge offrono ai contadini di vendere direttamente i propri prodotti sono innumerevoli. Gli spazi di crescita ci sono tutti, visto che un recente sondaggio ha rilevato che il 28% degli italiani non ha mai acquistato direttamente da aziende agricole. È anche vero che gli agricoltori si sono organizzati solo di recente per questa nuova modalità di commercio, che prevede innumerevoli formule distributive: dalla vendita in azienda, a quella in negozio dedicato, dal supermarket degli agricoltori ai mercatini in piazza, dai GAS alla ristorazione. L'autoraccolta sembra però riscontrare sempre maggior successo, in particolare per alcune tipologie di prodotto e soprattutto dall'altra parte dell'oceano. Esistono siti dedicati e liste condivise di fattorie e aziende dove è possibile servirsi da soli direttamente in campo. Curiosa l'iniziativa che arriva dalla Tasmania: l'utilizzo di QR code lungo i filari. Se l'è inventata la Sorell Fruit Farm, azienda agricola della parte sud dello stato australiano. Per facilitare la raccolta ai visitatori l'azienda ha posizionato in campo una serie di cartelli dotati di QR code. I visitatori, scansionando il codice, accedono alle informazioni sulla frutta presente in quel determinato filare: varietà coltivata, stagione di raccolta, grado di maturazione, oltre a una serie di consigli su come scegliere i frutti più maturi. Le informazioni sono disponibili attualmente in due lingue, l'inglese e il mandarino, visto il crescente flusso turistico di cinesi in Tasmania. E i titolari si aspettano un aumento di turisti asiatici proprio grazie all'iniziativa. Immagine University of Utah

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