Attualità

Il Sabato del Villaggio | Farsi un sacco di domande inutili su cosa pensano gli alieni di noi poveri peccatori

pubblicata il 26.11.2011

I miei figli iera sera hanno chiesto di vedere uno dei più bei film della storia dell'umanità. Si tratta di "The Day The Earth Stood Still", orribilmente tradotto in "Ultimatum alla Terra". La traduzione dei titoli dei film è uno dei capitoli più oscuri della storia della settima arte in Italia: ma questa è un'altra storia. Tra le molte geniali invenzioni di Robert Wise, una resta inarrivabile: è il senso di stralunata claustrofobia che emana dal glacido recitato di Klatu, alieno tra gli alieni. Se Klatu atterrasse oggi in Italia, non riesco ad immaginare cosa potrebbe trattenerlo dallo scatenare la forza distruttrice di Gort. Per lenire l'amaro dubbio che la specie umana meriti davvero di sopravvivere, mi immagino che Klatu invece di un ascetico intellettuale astrale sia un goloso pacioccone in cerca di delizie. La prima cosa di cui Klatu si stupirebbe, appena atterrato in Campidoglio, è l'esistenza dei dissuasori di velocità e delle rotonde spartitraffico. Non riuscirebbe a capire perché metà della popolazione impegna la propria vita a inventare automezzi sempre più veloci o a procurarsi le risorse per comprarli, e l'altra metà si danna per rallentarli. Rimarrebbe sorpreso assai dal curioso atteggiamento degli umani quando si separano dal loro denaro: troverebbe che è socialmente accettato consumare enormi risorse per muovere mezzi molto più potenti di quanto sarà mai possibile utilizzare, mentre è considerato riprovevole, addirittura peccaminoso faro lo stesso per nutrirsi in modo piacevole, a volte delizioso. Klatu sarebbe  incuriosito dall'attitudine di intere fasce della popolazione ad acquistare i biscottini dentro cui parlare e mandare messaggi, per poi ricorrere a fornitori di cibo ultraeconomico di modesta qualità allo scopo di conservare il denaro per acquistarli. Poi forse incontrerebbe me, e mi chiederebbe perché perdo le notti a raccontare le cose del cibo e del vino. Io glielo spiegherei, e Klatu richiamerebbe Gort e ripartirebbe felice. Con una treccia di pomidoro del piennolo in una mano, e una mortadella nell'altra. Klatu, barada nicto!

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