Attualità

Il Sabato del Villaggio | Fotosì, fotonò, i cuochi senza rete.

pubblicata il 09.10.2010

"Niente foto sui blog!" dice lo chef, facendo di no con la mano. Ho appena messo mano alla tracollina, la G11 tra le mani, non ho ancora chiesto il permesso, ma il divieto è ultimativo. Parleremo a lungo più tardi, dell'argomento, e le parole dello chef mi rimangono addosso. Dice "C'è troppa gente che parla di cucina senza saper distinguere un Soufflè da uno sformato. C'è troppa gente che si permette di criticare senza avere la competenza. Le critiche negative poi restano, e si fanno danni a gente che lavora". Però questo non ha nulla a che vedere con le foto: con o senza foto, posso scrivere male o bene, correttamente o in malafede. E credo che arginare il fiume di chi vuole parlare di qualcosa che gli interessa sia quantomeno arduo. Già, quante volte si è discusso di questo argomento, in digitale e in analogico? Tutt'ora non ho un'idea da difendere fino al patibolo. Internet attraversa orizzontalmente il mio lavoro e la mia passione, non sono capace di prescindere dalla rete in nessuno dei ragionamenti che faccio: prima di un cinema, prima di una cena, dopo aver letto un libro, o prima di prenotare una gita le dita corrono alla tastiera. Mi piace quando c'è abbondanza di pareri, e la presenza di opinioni contrastanti arricchisce il valore dell'informazione. Se l'Osteria della Peppina su Tripadvisor ha 16 commenti estatici pieni di punti esclamativi e di puntini di sospensione, tremo. Se il Ristorante Alla Posta ne ha 8, di cui 5 positivi, 3 critici e uno sperticatamente offensivo probabilmente prenoto, perché sono incuriosito. E mi faccio l'idea che i 5 positivi probabilmente sono veri, sia che siano stati scritti da A.A.Gill che dall'aggiustore meccanico di Borzano sulla Lodola. Allora la riflessione si spinge all'estremo limite: la rete conviene cavalcarla e addirittura blandirla o in un gesto di estremo snobismo ignorarla e contrastarla? Si è detto: la rete è un fiume in piena, non ostante la tendenza di molti "poteri forti" - una delle espressioni da mettere al bando assieme a "sinergia" e "proattivo" - a cercare il modo di governarla, fa quello che vuole e non quello che noi speriamo. Saperla adoperare, e uso non casualmente questo verbo un po' rustico, è una delle chiavi della contemporaneità. Immagine: Deer Blog

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