Ai congressi dove si parla di internet arrivano questi tizi scravattati, che squadernano i loro ppt e il loro metavocabolario parlando di reputation, awareness e tutte quelle parole inglesi lì per dire che sono up. Oppure le ragazze con i polpacci affilati che invece parlano molto in fretta, perchè le persone competenti non hanno incertezze: e il modo più semplice per palesare sicurezza è dire tante cose in poco tempo. A volte entrambe le categorie parlano di influenza: che non è il terribile virus che ci acchiappa ogni inverno.
Quando osservo da terza parte quale ormai mi qualifica l'anagrafe la competizione tra i generi, mi vien sempre di ricordare una verità storica: i maschi della specie vanno a caccia e si picchiano per le femmine, e le femmine si occupano di tutto il resto.È per questo che mi turbo quando sento le ragazze che dicono "Una donna per essere considerata brava come un uomo deve fare il doppio di un uomo". Per questo vorrei vivere in un mondo in cui le ragazze volessero solo essere brave come una donna, e gli uomini la smettessero di sentirsi minacciati. Che so, quello che capita alle cuoche: adoro la cucina che sa di donna fino alle budella, e freguntubo del fatto che siano i rozzi e corpulenti maschi alfa che pagano i conti.
Allora c'è questa tipa che mi molla il follow su twitter. Io sono uno antipatico e non ricambio sempre. Questa ha il suo bel fu-blò con fotine e ricettine, e in un giorno di bontà premo il bottone per ricambiare l'attenzione. Arriva indietro un DM: "Segui il mio blog, iscriviti per poter sempre essere aggiornato". Il passo successivo è ripremere il bottone, ma al contrario - se mi spammi ti defollowo - per parafrasare la pessima traduzione di Eternal Sunshine Of The Spotless Mind.
Un po' come la curiosa traduzione modernista di invito. Vero è che io ormai sono un anziano passatista, ma ai miei tempi quando mi "invitavano" significava "viene da me e sei mio ospite". Regalino bigotto e democristiano d'obbligo, io preferivo le mani vuote in segno di deferenza, ma passi. Invece in questi tempi racchi l'invito è una tentata vendita "Sei invitato alla serata 'salsicce di capibara e succo di agave' prezzo speciale 180euri. Solo per te!"
Il vero problema è quando si scambia uno strumento di misura del valore con il valore stesso. Succede anche con il denaro, che è nato come arnese di valutazione oggettivo delle merci. Poi da semplice strumento di lavoro è diventato lo scopo stesso del lavoro, e oggi la tesaurizzazione è il vero male del nostro pianeta. Perché i figli di Silvio possono mangiare più meloni dei miei: il doppio, magari il triplo, non un milione di volte in più. E la ricchezza s'ammassa, fine a se stessa e quindi inutile.
Così è Klout, che è nato come strumento di misurazione dell'influenza, e torniamo da principio. Il problema è che Klout è una macchina, e ogni macchina ha un funzionamento prevedibile: e una volta che l'hai previsto cominci a comportarti in modo di accontentarla. E dopo poco Klout anzichè un arnese per misurare l'influenza (no, non è un termometro tecnologicamente avanzato) diventa l'obiettivo dell'attività degli influenzati, o degli influenzali. Coloro che anzichè fare cose cose influenti, fanno cose che Klout considera influenti. E la tizia che mi invita a registrarmi suo blog magari ha 92873982763 di Klout.
Vabè, vado a cancellarmi. A me i soldi piace spenderli, non ammonticchiarli nel sottoscala.