Poi ci si trova dopo tanti anni attorno ad un tavolo, lui apre un Volpòn Fuissè Frumentòn del 61, lei vorrebbe una cedrata Tassoni con il gin, e si scopre di aver buttato via un giorno, un anno, mille perché non si è approfondito uno dei due argomenti decisivi per il buon funzionamento di una coppia. L'altro è: chi butta via la rumenta il giorno dopo. Convenzionalmente in questa disamina ci occuperemo della vecchia noiosa formazione lui-lei, ma è solo una formalità.
Macchina nuova. Al primo appuntamento, lui passa all'autolavaggio e si presenta con la sua Audi nuova sottocasa. Lei scende, pettinata con il laser, e s'accoccola sul sedile. Dialogo:Lui. Ho prenotato in un posto molto carino. Cucina semplice ma non banale, bravi con anche con il pesce, ma fanno una tagliata eccezionale. Lei. Ma io sono vegana. Lui. [finge di smarlettare nel cruscotto della macchina] Scusami sai, l'auto è nuova e sento dei rumori strani di ferraglia. Ti spiace scendere un secondo mentre vado dall'elettrauto qui all'angolo? dev'essere lo spinterogeno
Medici senza frontiere. Lei lo ha finalmente invitato a casa. Ha preparato una cenetta. Lui si presenta perfettamente in orario, pettinato con la fiamma ossidrica e pizzetto regolato con il laser. Ha un paio di cadeau tra le mani. Dialogo:
Lei. Maciàooo sei puntualissimo! Lui. [sorride un sacco] Non potevo farne a meno... ti ho portato una cosa.. [le mostra due pacchetti.] Lei. Ma non dovevi... Lui. Certo che dovevo... aprili, forza. Lei. [Un libro e una bottiglia di champagne. Selosse Initiale 2000] Non dovevi... Lui. ... [la guarda adorante] Lei. Non dovevi, sono astemia. Lui. [armeggia nella tasca della giacca alla ricerca del cellulare] Scusa è l'ospedale... [parla concitatamente dentro il cellofono] Si... quando... come... adesso? sì, arrivo. Lui. [sconsolato] Devo andare, sono neurochirurgo, un incidente, mi spiace. [scappa]
Sulle scale sarà trovato un biglietto da visita, caduto nella fretta: Wainer Badodi, antennista.
Ostrega. Lei finalmente accetta un invito a cena a casa di lui. Arriva con mezz'ora di ritardo, come si deve, pettinata con l'acceleratore del CERN. Si salutano, si siedono. Lui arriva trionfante con un piatto di ghiaccio e ostriche. Dialogo:
Lui. Per cominciare, due ostriche al naturale. Sono Etòile Imperiàl triplo zero di S.Jeanne s/le Busòn. Lei. ...non mangio ostriche... Lui. ... Lui. [la guarda fisso] Lui. Ti chiamo un taxi?
Zola. Lei finalmente accetta un invito a cena a casa di lui. Arriva con mezz'ora di ritardo, come si deve,pettinata con l'acceleratore del CERN. Si salutano, si siedono. Lui le prepara un paio di cosine, conversano. Bevono qualche bicchiere: il ghiaccio è sciolto. Lui si avvicina, sornione, con una mezzaluna di zola profumatissimo.
Lui.: E' zola mille giorni inoculato naturalmente del caseifizio Sperindio di Vibrate con Forza, vicino a Melzo. Me lo consegna personalmente il secondo cugino acquisito del fondatore, Venanzio Sperindio. Un uomo, un mito. Lei. ...ehm... Lui. [la guarda] Lei. ...io non mangio gorgonzola... Lui. Ti chiamo un taxi.
Laura non c'è. Lei finalmente accetta un invito a cena a casa di lui. Arriva con mezz'ora di ritardo, come si deve, pettinata da sua seconda cugina acquisita, che fa la parrucchiera a domicilio. Lei sulla porta sorride di un sorriso luminescente. Dialogo.
Lei. Maciàoooo! [le ragazze al primo appuntamento dicono sempre maciào] Lui. Eccoti, sei una meraviglia! Lei. Magràzie! [le ragazze al primo complimento dicono sempre magràzie] Lui. Entra! Lei. Ti ho portato una cosa! [gli conficca tra le mani l'ultimo albo di Laura Pausini] Lui. [pietrificato, la guarda] Lui. [disperato, guarda all'indirizzo della porta] Lui. ...ti chiamo un taxi.
(lo so questa non c'azzecca con il cibo, ma che diamine, non si vive di solo pane.)