Attualità

Il Sabato del Villaggio | Verso oriente l'impero volge il suo corso

pubblicata il 20.08.2011

Fa caldo: è il week end più caldo dell'anno, del decennio, del secolo, del millennio, da quando si tiene regolare registrazione delle temperature. Per superare la patina impermeabile di apatia dei nostri intelletti le notizie devono assumere sempre toni epici: soprattutto quando non c'è nulla da dire. Mi metto nei panni dell'Editore che deve scrivere che d'estate fa caldo: ha a disposizione qualche luogo comune (non ci sono più le mezze stagioni), un paio di free lance a basso costo, tanto spazio da riempire e una squadra di agguerriti titolisti. Allora c'è l'esodo e il controesodo. Ho verificato: il Codice Penale prevede la pena di morte con le formiche rosse per chi usa questa terrificante parola. C'è l'esondazione. Mi ricordo alla macchinetta del caffè, una collega particolarmente avvenente ed almeno altrettanto appariscente che volgendo il capo adornato di boccoli gialli, orecchini da un milione di euri e occhiali da competizione mi chiese, Ma voi, in Emilia, avete avuto delle esondazioni? Volevo rispondere No, solo un modesto sisma. Allora mi propongo di scrivere righe tonitruanti: niente scoperta del secolo, niente rivoluzione nel mio sistema di riferimento, niente mitopoietica del ritovamento. Dirò soltanto che un giretto tra le isole greche mi ha sosrpreso per la qualità dei vini locali. Addirittura basìto per il Retsina, che ricordavo come una spremuta di deodorante per bagni, e invece. Ci sono vitigni autoctoni a bizzeffe; piccoli produttori; vignaiuoli artigianali; tecniche che distillano sapienze millenarie. Ci sono microclimi radicalmente differenti: dalla boscosa Macedonia, con i pini che affondano le radici nel mare, alle desertiche cicladi, dove le viti crescono strisciando sulla sabbia lavica. Sono argomenti interessanti: possono aggiungere un po' di vitalità alla discussione tra vinoveristi e verovinisti, di cui per la verità avremmo anche piene le tasche. Libiam, piuttosto, che è l'unico modo per sapere dove va il mondo, davvero. NdA.: Il lettore attento scorgerà nel titolo una citazione di Edgar Foster Wallace  

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