Non sono vacanze se non c’è spazio per qualche esplorazione: in bici, per goderti quelle pieghe del territorio che in auto non puoi annusare; nelle tavole di ristoro, per capire l’altracultùra; a casa dei vignaiuoli, perché è gente vera; nei supermercati perché i PEU mangiano tutti i giorni…
E se la terra che ti ospita è nuova l’indagine risulta ancor più curiosa, oltre che emozionante, per l’immensa quantità di sfumature con cui dipingi le tue giornate, anche quando fa nuvolo brutto e soffia il Maestrale.
Dunque quest’anno tocca alla Romangia, un aspro territorio che s’incastra tra Sènnori e Sorso, tra Sassari e il mare. Forti saliscendi, rupi impervie e sassi bianchi prima delle dune di Platamona e il mare. Terra arcigna ma generosa, dove nei banchini Farmer Market trovi prodotti dai sapori decisi, intensi. Nitidi. E vini copiosi, e come disse l’amico sardo, una specie di Università di Vermentinologia, il bianco sardo per antonomasia virato in mille sfumature.
Il primo giorno però si va a tentoni: la mano s’allunga verso lo scaffale della
cantinina Despàr, nella categoria più di cinque meno di dieci (europei per flacone) arraffo il