Attualità

Il vino che verrà

pubblicata il 19.10.2012

Il mantra fra gli addetti ai lavori del settore vinicolo quest'anno era "poca quantità, ma grande qualità". E se la prima è ormai un dato di fatto, la seconda è ancora tutta da dimostrare. Le stime UIV-Ismea sulla vendemmia, le uniche che abbiamo finora, parlano di un calo a livello italiano dell'8%, causato dal caldo e dalla siccità. Pesante la riduzione soprattutto in Friuli Venezia Giulia (-21%), Lombardia (-15%), Umbria (-20%) e Puglia (-15%), ma vi posso assicurare che ci sono zone in Veneto dove il calo è stato dell'ordine del 40-50%.Per quel che riguarda la qualità difficile fare previsioni in questo momento. Ho sempre ammirato la capacità da apprendista stregone che hanno i cantinieri e i vignaioli di prevedere il futuro del loro vino: da un liquido che è spigoloso, acido, squilibrato, e molte volte puzza pure, riescono a capire il vino che verrà: scorgono già il cigno nel brutto anatroccolo. Questione di alchimie, di esperienza, sensibilità. Ma soprattutto di assaggi continui per seguirne l'evoluzione nel tempo. Comunque l'annata avremo modo di giudicarla nel prossimo futuro.Una cosa però sono in grado di prevedere anch'io: l'aumento dei prezzi. Le prime avvisaglie ci sono già, basta guardare gli ultimi dati diffusi da Ismea sul mercato del vino all'ingrosso. Prendendo come riferimento i mesi di agosto e settembre, il segmento dei cosiddetti vini comuni, i più scambiati normalmente in questo momento dell'anno, ha fatto registrare un aumento dei listini del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, equamente diviso fra bianchi e rossi. Più contenuto l'incremento di prezzo dei vini DOC e DOCG, nell'ordine del 14%, in questo caso a favore dei rossi. In controtendenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno solo il Chianti, che registra un calo nelle quotazioni del 4,2%. In aumento anche i prezzi dei vini in Spagna, mentre sono in leggero calo in Francia.E così, mentre alcuni produttori si lamentano di avere ancora le cantine piene, il costo del vino è destinato inevitabilmente a subire un consistente incremento, con ripercussioni difficilmente prevedibili sul mercato. Voi intanto preparatevi ad aprire il portafoglio. O a bere meno, va senza dire. 

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