Attualità

In cui si raschia il fondo dell'immaginazione

pubblicata il 31.08.2010

La stanchezza si è fatta sabbia: si infiltra sotto le palpebre come la sabbia di Gatteo a Mare: sottile, polverosa e sporca. Si infila sottile e subdola come la paura degli autovelox, e si attacca come il fumo grigiazzuro dei sigari toscani di poco prezzo, tre euri e cinquanta: il pacco da cinque.Trova la forza di spingere la porta del piccolo albergo e si accascia sui gomiti, appoggiandosi al bancone; sente le ossa rattolare, picchiandosi l'una all'altra come le gambe dei burattini. Come lattine vuote del loro contenuto.Lei lo guarda da sotto in insù, distogliendo gli occhi dal monitor: anche lei è stanca, ma il sorriso è franco di stanchezza onesta, ormai persa la curva del ghigno precompilato delle ore del mezzogiorno. Indossa due fili di perle finte, grosse: uno attorno al collo in doppio giro, e uno più lungo che si attarda leggermente nella via chiaramente tracciata sul petto, alto e tondo, fino alla cintura. Lo segue con lo sguardo, fino al profondo spacco sulla coscia. Non indossa calze, fa ancora caldo in questo scampolo di estate pronta ad esalare l'ultimo respiro.Le dice Non c'è bisogno che le dica la camera, vero. Lei risponde alzandosi in piedi, Lei è l'ultimo a rientrare, e si protende attraverso il piano di quercia per allungargli la chiave. C'è silenzio, e riesce a sentire distintamente un piccolo refolo, forbito con parsimonia tra le labbra. Lucide, piegate appena. Sono un uomo fortunato, dice allora. Perchè gli chiede, scostandosi una ciocca di capelli biondocenere. Solo adesso percepisce il lieve profumo di zagare, Perchè sono l'ultimo uomo che la vede prima di andare a dormire. Sente i sassolini franare, eppure non trattiene il resto, avviandosi verso il disastro, Perchè l'uomo che si addormenta vedendo lei come ultima cosa dev'essere un uomo felice.Poi si scosta dal bancone, come per dire Guarda che non dico altro, vado via. Lei si guarda la punta delle scarpe, nemmeno tanto tacco, e gli dice Huighiueo uhysfwsyu jisj. Le risponde Buonanotte anche a lei, raccoglie la borsa e si avvia. Prima dell'angolo si gira a guardare, lei è di nuovo immersa nel monitor, gli occhi puntati nel mezzo. O forse a mille milioni di metri di distanza, su una spiaggia di Miami, o tra le vie di Aix-en-provance, sazia d'ostriche e di Chablis.In camera si appoggia al piccolo scrittoio, apre una mezza bottiglia di acqua naturale. Fresca: gli netta la gola, scende marcando ogni millimetro con regoli calcolatori. E' così stanco che le spalle si sono ripiegate in curve come tubi idraulici ammollati dal caldo. Beve, a piccoli sorsi.Poi, di colpo, si ferma con la bottiglia a mezz'aria, girandosi verso la porta.

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