Attualità

Itinerari | Alberobello, BA

pubblicata il 30.05.2013

Per la verità Alberobello più che raccontato va guardato: allora in un giorno qualsiasi con un sole qualsiasi ti trovi questa colata di cobalto su cui si stampano gli abbagli calcinati dei puntali dei trulli, i comingnoli dei trulli, le pareti dei trulli. E quei  tetti come piramidi senza gli spigoli, miracolo costruttivo di piccole pietre incastrate l'una nell'altra, in modi infiniti.Allora sì che la meraviglia t'acchiappa, tra prospettive sbilenche e linee oblique che salgono nel blù - dipinto di blù - fino a quando non si spezzano incrociandosi con altre oblique secanti tangenti e insomma, quei puntali. Palle stelle cilindri, il mistero della forma nascosto nel tempo.Invece a raccontarlo ti vien più di ricordare quella comprensibile ma lisciva velatura di finzione, quel senso di mondo strappato dal mondo per collocarsi in una dimensione parallela dove il tempo non scorre più. Un paese sottovuoto e infiltrato di sostanze conservanti, commercializzato ossessivamente, trasformato in una rappresentazione statica di se stesso. Venite a vedere il trullo abitato, la chiesa trullo, il trullo dei fischietti più grandi del mondo, il trullo con terrazza e il trullo con niente.No, Alberobello va guardato: inciampando nei momenti di verità quotidiana di una bancarella di frutta e verdura. A raccontarlo, quel blù si perde nel discorso, e ne rimane solo il timbro ai margini degli occhi. Però, indelebile.

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