Attualità

Itinerari | La tonnara di Carloforte

pubblicata il 30.09.2013

T'aggiri tra le strutture dello stabilimento ittico annesso alla tonnara: che la tonnara è l'insieme di reti dove si pesca il tonno, no questo ammasso di rottami ferrosi, muraglie e legni crivellati dalla salsedine.
T'aggiri come fosse Alkatraz, tutte quelle inferriate, lance, filo spinato, ruggine e ossa. T'aggiri come fosse necropoli di cetacei defunti troppo giovani, e cartapecoriti dal sole. Il sole: forte, anche fuori della stagione più calda, a calcinare le pietre e i pavimenti, a sfiancare gli intonaci, a disegnare ombre epilettiche sui muri corrosi da una specie di lue monda e prevedibile: il tempo.
Questa era una città vera, quando il tonno era facile e abbondante: e i grossi animali, come maiali di mare, venivano mietuti con la sola forza di braccia. E nulla si buttava: come il maiale. Che lo stabilimento aveva centinaia di addetti con i compiti più disparati, dal barbiere all'idraulico, e le loro famiglie.
E' ancora di proprietà privata, l'immenso opificio: non ostante le mattanze ormai siano rare. Prova, e saprai che è stata l'ultima quella del mese scorso, oppure sarà l'ultima quella del mese prossimo: vedi le reti posate, una pigra attività di barche e chiatte, ritmi sonnolenti, aria che tira tra le orecchie, profumi di marineria, di conserve di pesce, di legni fradici. E attorno stalagmiti di reti e catene, ciminiere stanche, pentoloni traforati dalla ruggine, piccoli tentativi di riuso per volumi che sono frazioni risibili di quello che era.
Non ci sono più i grossi tonni da duecentocinquanta chili, e non ce ne sono più così tanti, e la mattanza è fuori moda e fuori tempo. Osteggiata perché è uno spettacolo cruento, perché c'è tutto quel sangue in giro, perché c'è troppa luce addosso. Anche se pochi sanno che i pesci non muoiono arpionati ma per soffocamento, e che il vero macello lo fanno le grosse navi, al largo.
T'aggiri nello scheletro della tonnara, piegato dal vento di mare, dal sole tagliente e da quel senso di tragedia, quel senso di tremenda condanna. Eppure in tutto questo s'insinua un inconfessabile sapore di epopea, di quando l'uomo usava la natura ma ancora facendone parte. E fa quasi rima con rimpianto.
La Tonnara di Carloforte è in Sardegna, sulla costa Sud-Ovest, nell'isola di Sant'Antioco San Pietro di cui Carloforte è capoluogo. L'economia dell'isola è stata per decenni segnata dall'industria del tonno, tanto che la gastronomia locale ne è largamente debitrice, assieme alle origini Tabarkine e Genovesi. Ma questa è un'altra storia.
Disclaimer: all'interno dell'impianto è consentito fotografare, ma non è consentito usare le immagini per la pubblica diffusione: ho firmato una manleva chiarissima in merito. Quindi le immagini pubblicate sono quelle scattare dall'esterno dello stabilimento. 

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