Attualità

Itinerari | Macerata

pubblicata il 18.04.2013

Macerata è un nome che ti rimane addosso dalle lezioni di geografia dalle elementari: per quel suo significato sovrapposto, che da bambino non capisci subito: macerata, da macerare, perchè. In verità pare che il nome derivi più dalle maceriae della colonia romana Recina che dalle procedure di *macerazione* del lino e della canapa. Poi te la ricordi per quell'assurdo fuoriscala dell Sferisterio, voluto nell'800 da "cento consorti" per allietare il popolo. Ora, teatri lirico all'aperto tra i più prestigiosi. Sta sul cocuzzolo, Macerata, imbutita tra le splendide, enormi mura cinquecentesche. Dentro tonnellate di mattoni in forma di palazzi, di cubi di laterizio, di cumuli rossi che t'immagini arroventarsil'estate. Mai un metro in pari, il piano di camminamento di Macerata: ma non in forme d'onda, pare più in preda ai marosi: che spesso trovi una salita dove t'aspetteresti una discesa. Svolti numerosi angoli, le verticali che incombono sul capo: quasi una raffigurazione di quell'accento, quella parlata locale che pare sempre pronta a franarti addosso, piena di gibbi ed esitazioni, a volte torrida, a volte sussurrata. Incalzante. Il mercoledì la città cinta d'assedio e poi invasa da un mercato sterminato. S'insinua come un'alluvione inversa in ogni anfratto, sulle scalinate e negli slarghi, ai piedi delle mura e nelle penombre delle vie più strette. Non è un mercato pittoresco, non ti direi, Cià, salta in macchina e vai a vedere il mercato di Macerata. é un mercato d'uso, vivo e ribollente di quotidianità. Torrenziali esposizioni di merce cinese, artigianato di varia estrazione, e qualche banco d'alimentari. Ciabuscoli, pecorini, salumi e formaggi. Pane. In verità meno di quanto t'aspetti, data l'assoluto valore dei prodotti della terra tuttattorno. Esci dalla volta dello Sferisterio, levando un'ultima volta lo sguardo.

Condividi

LEGGI ANCHE