Attualità

Itinerari | Milano

pubblicata il 24.09.2013

Per il forestiero, per il forestiero che la frequenta spesso, la Milano gastronomica è una specie di acrobazia sempre in cerca di un equilibrio, per lo più precario: un continuo rincorrersi tra un presente che oblitera il passato con furia e prescia, e il passato che rinasce con operazioni di recupero sentite o di facciata.La Nuova Cucina che seppellisce le tradizioni meneghine, e le trattorie che ripropongono i piatti dimenticati della cucina tradizionale milanese. Le contaminazioni e la ricerca di una verità filologica sempre più difficile da rendere credibile.A Milano, quella Milano dove accade tutto, dove accadono le cose, è facile trovare un po' di tutto, ma assai più complicato trovare le cose valide, e bisvalide. E sempre sotto la mira infallibile dei cecchini del conto, che paga il pegno - ineluttabile, non obbligatoriamente grassatorio - alla metropoli. Non ti stupirai perciò se un panozzo in piazza Duomo - dove i metri quadri costano mille milioni l'uno - costa come il conto della Sanità Pubblica in Costa d'Avorio. Qui, tutto è più caro d'un pezzo.Così quando esci da Milano Centrale, alzi gli occhi al Grattacielo, e ti chiedi cosa ti succederà questa volta.

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