Attualità

Itinerari | Monteriggioni

pubblicata il 14.06.2013

In lontananza ti suggestiona per la sua imponenza, per quella struttura che riconosceresti tra mille. Per quella circonferenza posta sul colle fatta di mura spesse, alte, invalicabili. Per le massicce torri di guardia - quattordici - che si protendono in tutta la loro magnificenza verso il cielo, così poderose e ciclopiche da ispirare Dante che le utilizzò per descrivere le sembianze di Nembrotto, Fialte e Anteo, i giganti incatenati alla voragine di Malebolge. E tu, osservandole da vicino, non puoi fare altro che sentirti minuscolo.
Accedi da una delle due aperture che fendono la cinta muraria. Una delle quali si rivolge verso Siena e l’altra, verso la città che un tempo le era rivale, Firenze. Un accorgimento che ha reso nel tempo Monteriggioni un baluardo inespugnabile. Oltrepassi un grosso arco e ti ritrovi lungo la strada che taglia in due parti questo antico borgo. Improvvisamente fai un salto nel tempo e vieni catapultato al centro della piazza centrale. Quasi ti aspetti che sbuchino siniscalchi, podestà, agrimensori. Tutto in torno case basse di pietra, una piccola chiesa e una manciata di strade che da qui si snodano verso le mura. Le attività commerciali ti riportano al presente, ma si inseriscono nel contesto con rispetto, senza stravolgerlo eccessivamente.
Così, camminando tra le vie di questa cittadina, puoi imbatterti in qualche nota di colore, gigli candidi in un angolo nascosto, una volta di rose rosse e, qua e là, qualche giardino oppure un orto.
Quasi ti manca l’aria qui a Monteriggioni, vuoi per la poesia del luogo, vuoi perché l'orizzonte è ristretto e delimitato dalla fortezza. Allora il tuo occhio cercherà spazi aperti e potrà colmare questa sua esigenza godendo della superba vista sulla Montagnola Senese che offre una passeggiata lungo la parte di cinta muraria aperta al pubblico.
Muri aperti, un ossimoro perfettamente aderente allo spirito del borgo: così passato, così presente.

Condividi

LEGGI ANCHE