Attualità

Itinerari | San Leo

pubblicata il 01.07.2013

Il Longobardo ci provò a resistere: ci provò per due anni interi. Si fece forza della formidabile posizione del borgo di San Leo, un prisma roccioso che s'innalza senza esitazioni dalla Valmarecchia, conficcandosi nei cieli di cobalto che spesso il Montefeltro regala.
Dev'essere genetico, quassù: quasi ogni spuntone porta una fortificazione a corona, un fortilizio, una torre. Una pieve. San Leo ha tutto: la fortezza, dalle possenti mura, appollaiata proprio sulla cuspide. Poi le due chiese millenarie, struggenti. Poi la torre romanica, il pozzo, le viuzze, lo slargo della piazza.
Sali dal mare, e già gli ultimi chilometri valgo il viaggio: un'ascesa senza tregua, continua e decisa ma ancora umana, come s'addice agli appennini. I ciclisti la scelgono per gli allenamenti, lunga e impegnativa ma non proibitiva. Le auto invece si innestano con difficoltà nella stradina a sella, che s'aggrappa al fianco verticale della montagna per sbucare alla porta di sotto. Solo vetture, nè camper nè mezzi pesanti, qui.
Negozi d'artigianato, gastronomia, ninnoleria: porteresti via varie desinenze del formaggio di Fossa. Con le foglie di noci, con la vinaccia, con senza niente. Posto da panini con salumi rustici, mangiati sulla pubblica piazza, sui ciottoli faticosi.
Ma soprattutto quelle due chiese: la pieve di S.Maria Assunta. Pietra e sassi, appoggiata direttamente sulla roccia. Composta, terrena, ubertosa. Poi lo sguardo s'alza e inciampa nel fuori scala del Duomo, petroso, un vascello incagliato nella parte più alta della parte più bassa del paese. Di lungo, l'erta della fortezza che quasi guardi più volontieri di quaggiù, e di lontano. Immagini Cagliostro, rinchiuso, guardare l'infinito costretto attraverso gli occhi della mente.
San Leo è probabilmente uno dei posti più belli del mondo, ed ha vicine non meno di due vertici della cucina italiana di prestigio: il magnifico Piastrino di Riccardo Agostini a Pennabilli e il fumigante Povero Diavolo di Torriana, Piergiorgio Parini ai fuochi.
E fossero solo questi, i motivi per salire quassù.

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