Attualità

La paura dell'acqua

pubblicata il 09.05.2013

Lo confesso, ho paura dell'acqua. Di quella che scende copiosa da un cielo nero, di quella degli acquazzoni, dei temporali estivi violenti. Ma non sono solo in Italia, anche se le paure dei nostri connazionali sono decisamente diverse. Lo rivela uno studio del Censis per Coldiretti. Temono la siccità gli italiani, e temono anche la qualità dell'acqua che sgorga dai nostri rubinetti, l'acqua del sindaco. Alle domande del Censis il Il 59% degli intervistati ha risposto che la scarsità d'acqua è un problema che vedono come possibile per la propria regione, con la percentuale che sale al 65% per le regioni del sud. E il 70% ritiene importanti i problemi di qualità dell'acqua. Ma questo timore ha un lato positivo e spinge la gente a informarsi, per un bene che è visto essenzialmente come pubblico. Lo ha dimostrato il referendum sull'acqua bene comune di un paio di anni fa, l'unico negli ultimi decenni ad aver raggiunto il quorum ed essere giudicato valido. E allora via a comportamenti virtuosi, dichiarati dall'84% degli intervistati: niente acqua che scorre libera e rompiflutto installati sui rubinetti casa. Una questione di portafoglio, ma anche di civiltà, con più del 50% degli italiani che sta molto attento al consumo per il giardino, o per lavare la macchina. I più virtuosi gli abitanti del nord-est, che sono anche però i più timorosi per quanto riguarda gli effetti negativi dell'acqua, alluvioni in primis. In questo contesto gli italiani continuano a comprare acqua minerale. Ben il 54% lo fa regolarmente, perché la giudicano più buona, più salutare e più sicura. Solo il 37% preferisce l'acqua del sindaco che esce dal rubinetto, ma non sembrano fidarsi molto della sua qualità, se il 20% dei nostri connazionali la filtra con le ormai diffusissime caraffe. Se dunque per il cibo, ma anche per molti altri beni, gli italiani stringono i cordoni della borsa, per l'acqua si continua a spendere. Un settore in decisa controtendenza. Immagine: Flickr

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