Attualità

La vodka che viene dal latte

pubblicata il 12.04.2013

Chi ha letto il libro di Anthony Burgess Arancia Meccanica, non può essersi dimenticato del latte+. Lo bevevano i drughi al Korova milkbar, splendidamente reso cinematograficamente da Stanley Kubrick qualche anno dopo. Era un latte rinforzato, che i protagonisti, in un linguaggio sospeso fra l'inglese, lo slang e il russo, chiamavano moloko vellocet. Ora, non è proprio la stessa cosa, ma qualcosa si muove in questa direzione. Perché James Barber, un agricoltore inglese, si è inventato la Milk Vodka. Barber ha una mandria di 250 vacche da latte a Beaminster, nel Dorset. Un giorno ha visto un documentario alla televisione che parlava di Tuva, una piccola repubblica in Siberia, dove gli abitanti producono vodka a partire dal latte di yak. Da qui l'idea, che gli è costata tre anni di sperimentazione e perfezionamento per raggiungere un risultato che fosse di suo gradimento e che potesse essere commercializzato. Per produrre la Black Cow, questo il suo nome commerciale, si parte dal latte utilizzato per fare il formaggio. Perché l'azienda produce anche un famoso Cheddar, quel Barber’s 1833 cheddar, che ha vinto il World Cheese Awards Cheddar Trophy 2012. Dopo aver fatto coagulare la caseina contenuta nel latte, il siero viene separato dalla cagliata. Quest'ultima prende la via dell'affinamento, mentre al siero viene aggiunto il lievito che trasforma gli zuccheri residui contenuti in alcool. Il risultato, una specie di birra di latte, viene poi distillato e miscelato secondo un processo segreto. Segue una tripla filtrazione e poi l'imbottigliamento. Il risultato è molto apprezzato in Inghilterra, tanto da essere una presenza fissa nei ristoranti di Heston Blumenthal e Hugh Fearnley-Whittingstal, oltre ad avere fan famosi come Daniel Craig and Liz Hurley. Ma anche i critici ne sono entusiasti, per il suo naso cremoso e per la sua propensione alla miscelazione. I drughi ne sarebbero contenti.        

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