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La zucchina: tutto il gusto dell'umiltà

pubblicata il 22.05.2013

Insulsa, insipida, insapore. Questi gli epiteti con cui spesso viene insultato la povera zucchina. Una verdura fresca, giovane, da consumare in fretta se si vuol conservare quella dolcezza sotto traccia che lo caratterizza. Un ortaggio che in termini calcistici può ricordare la figura del mediano, per dirla con le parole di Marino Niola, destinato non a fare i gol, ma a tenere unita la squadra. Perché si presta bene a moltissime preparazioni, in cui si mette sempre al servizio dell'ingrediente principale come semplice spalla, senza mai il desiderio di prevaricarlo. La zucchina è una verdura che va colta ancora acerba, prima che raggiunga la maturazione. Se lo fa cambia colore virando verso il giallo e diventa immangiabile: amara, fibrosa e ricca di grossi semi. La specie è la Cucurbita pepo, della famiglia delle Cucurbitaceae, come tradisce già il nome: zucchina, piccola zucca. È originaria degli altopiani del Messico. La pianta può raggiungere dimensioni ragguardevoli ed è simile a un piccolo cespuglio. Il frutto è una bacca, che può assumere colore e forma diversa a seconda della cultivar utilizzata. Se ne trovano di più o meno lunghe, più tozze, più smilze, alcune addirittura rotonde. Anche il colore cambia, passando da un verde più chiaro a quello più scuro. La polpa però è sempre bianca, soda, e con un piccolo accenno di semi all'interno, che diventano sempre più evidenti con l'aumentare delle dimensioni del frutto. Se ne consumano anche i fiori: quelli maschili, riconoscibili perché sono i primi a formarsi e sono attaccati ad un lungo peduncolo, e quelli femminili, che sono attaccati direttamente a un'estremità del frutto. Son buoni entrambi. Verdura preziosa e umile lo zucchino, di cui non esistono varietà celebri legate a particolari territori. Non è nemmeno un prodotto su cui si sia accesa la concorrenza di paesi emergenti, visto che il 95% della produzione consumata in Italia è di produzione nazionale, anche quella che si trova sui banchi dei mercati fuori dal periodo di raccolta, che va da aprile/maggio a metà ottobre. Nel resto dell’anno infatti la zucchina è coltivata in serra, ma in quel periodo, oltre a non avere il gusto del sole, vede il suo prezzo lievitare a causa delle spese di riscaldamento dei tunnel. Meglio allora approfittarne in questi mesi. Svariati sono gli usi a cui si presta in cucina, con una piccola accortezza: va consumata fresca, meglio ancora freschissima. Passati i tre/quattro giorni in frigorifero infatti tende ad assumere un caratteristico e poco piacevole gusto amarognolo. Tenuto conto di questo potete tranquillamente sbizzarrirvi: ripiene, bollite, saltate in padella, trifolate, fritte, non c'è praticamente preparazione che non possa essere adattata alle zucchine. Gastronomicamente è poi impossibile tralasciare i fiori della zucchina. Devono essere raccolti al mattino, perché ancora aperti, mentre nelle ore calde si chiudono. Si gustano ripieni, tritati e cotti insieme alla zucchina, nelle frittate, al forno, o fritti in pastella nelle due versioni salate e dolci, per una merenda golosa, o un fine pasto diverso dal solito. Le zucchine sono apprezzate per il basso valore calorico (10-20 Kcal per 100 gr.) e per l’elevato contenuto di potassio e fosforo. Presentano un contenuto di acqua superiore al 90% e contengono anche vitamina A e C. La zucchina è di facile digeribilità ed è indicata per chi soffre di malattie gastro-intestinali, ulcera gastro-duodenale, malattie del fegato, obesità e diabete. E poi son buone, altro che insulsa. Immagine: Beablog

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