Lidl si compra 4 navi per consegnare le merci e sfuggire ai rincari
L’azienda tedesca ha presentato richiesta per una sua compagnia di navigazione: sarà operativa da metà anno e servirà per il trasporto di alimentari e bevande verso i supermercati
La notizia ha iniziato a circolare a metà aprile quasi esclusivamente sulle pagine di siti e riviste specializzati in logistica e trasporti e rischiava di passare un po’ inosservata. Anche se in realtà è una notizia importante: Lidl, colosso dei discount che fa capo alla famiglia Schwarz, creerà una sua compagnia di spedizioni.
L’idea è quella di consegnare da sola le sue merci, cercando di aggirare problemi legati a lockdown, guerre e chissà che altro e anche di sfuggire agli aumenti, che hanno colpito tantissimo il settore dello shipping. È un’idea che stanno accarezzando sempre più aziende, e capirla può aiutare a capire uno dei trend del mondo del lavoro negli anni a venire.
Dai discount a una compagnia di navigazione
Da quel che si scopre sfogliando il sito dell’Euipo, che all’interno dell’Unione europea si occupa di tutela delle proprietà intellettuali, lo scorso 25 febbraio Lidl ha presentato una richiesta (è questa) per la creazione del marchio Tailwind Shipping Line, appunto una compagnia di spedizione da destinare a “consegna di merci, imballaggio e deposito, noleggio di container, trasporto di navi mercantili, trasporto aereo, importazione ed esportazione”. Indiscrezioni parlano di un gruppo iniziale di 4 navi portacontainer, ma non c’è ancora certezza su quale sarà la reale composizione della flotta: dalla sede centrale di Neckarsulm ci hanno però confermato che “in futuro Lidl ricorrerà anche a mezzi propri per il trasporto marittimo” allo scopo di “tutelare la nostra catena di approvvigionamento e la disponibilità delle merci nei nostri negozi”.
Nemmeno è chiaro che cosa si intenda con “in futuro”, ma qualche stima è possibile farla. La richiesta per la nascita di Tailwind Shipping Line è sotto esame (in gergo si chiama “opposition period”) sino al prossimo 14 giugno: se entro quella data nessuno vanterà diritti su quel marchio, Lidl potrà avviare le operazioni. Dunque è lecito attendersi che la nuova compagnia possa essere operativa nel corso della seconda metà del 2022, ma intanto “continuiamo a fare grande affidamento sulla preziosa e ben coordinata collaborazione con i nostri partner”.
Perché la mossa di Lidl è una mossa importante
Il problema è che i partner stanno diventando sempre più costosi, non necessariamente per colpa loro: prima la pandemia e i lockdown, poi i rincari nei costi dell’energia e del gas, poi ancora la guerra fra Russia e Ucraina, hanno reso lo spostamento delle merci sempre più costoso. Quasi al limite dell’inaffrontabile: a fine gennaio (dunque un mese prima che scoppiasse il conflitto), Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ci spiegò che “due anni fa, spedire un container da Oriente a Occidente o viceversa, costava circa 2500 euro” e che “oggi siamo vicini a quota 12mila”. Succede perché i container disponibili e liberi di viaggiare sono pochissimi (e quelli che ci sono vengono fatti pagare tantissimo), perché il personale dei porti è magari in quarantena da una parte del mondo e dell’altra no, o banalmente perché la nave che deve spostarli è bloccata in quello che da un giorno all’altro è diventato territorio di guerra.
Lidl, che ha oltre 11mila punti vendita in più di 30 Paesi e da tempo ha iniziato a espandersi anche negli Stati Uniti, movimenta 4-500 container di merce ogni settimana, dunque per la logistica si trova a sostenere costi importanti. Che potrebbero essere in parte abbattuti (o comunque ottimizzati) se l’azienda fosse in grado di gestire da sola questa parte del lavoro. La compagnia non è la prima a muoversi in questa direzione, anche se è una delle più piccole (per modo di dire) ad averlo fatto: Amazon ha ovviamente una sua flotta di aerei, tir, camion e furgoni per le consegne, così come Ikea e le americane Home Depot, Dollar Tree e Walmart. Anche FedEx, che pure si occupa di spedizioni, ha iniziato a offrire agli spedizionieri la possibilità di affittare navi per trasportare le loro merci fuori dai canali convenzionali. Che sono ormai diventati congestionati e costosissimi.
Quanto a Lidl, chissà che un giorno non finisca per usare qualcuna delle nuove navi della Tailwind Shipping Line per organizzare crociere per i clienti. No: nella richiesta presentata all’Euipo non c’è traccia di questa idea, ma dopo scarpe, ciabatte e uova di Pasqua (come quello Deluxe che abbiamo provato), da questa azienda ormai ci aspettiamo di tutto. Soprattutto se si parla di iniziative strane e un po’ folli che alla fine hanno enorme successo. Del resto, cosa c’è di più low cost di un viaggio per mare su una portacontainer?
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