Attualità

Masticare lentamente per dimagrire

pubblicata il 13.01.2014

La fretta è sempre una cattiva consigliera, e oggi pare esserlo una volta in più anchea tavola. Perché se da sempre gli esperti consigliano di prendersi tutto il tempo possibile per mangiare e masticare lentamente, oggi la conferma ci arriva da uno studio dei ricercatori della Texas Christian University di Fort Worth, negli Stati Uniti. Pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, lo studio ha indagato come la velocità di consumo di un pasto possa influire sulla quantità di calorie ingerite, sia in persone con un peso normale, che in un gruppo di individui sovrappeso. Durante i due giorni di test agli individui coinvolti è stato chiesto di consumare un pasto senza fretta, senza limiti di tempo, riducendo il cibo in piccoli pezzi da masticarsi a lungo, appoggiando le posate al tavolo fra un boccone e l'altro. Il secondo pasto, secondo le indicazioni dei ricercatori, è stato invece consumato in fretta, con il cibo tagliato in pezzi di grosse dimensioni, masticando velocemente senza mai appoggiare le posate. I risultati hanno evidenziato come il pasto consumato più lentamente abbia apportato in media 88 kcal in meno rispetto all'altro nelle persone senza problemi di peso. Le cose non sono andate così bene per i soggetti sovrappeso, con una riduzione di sole 58 kcal fra i due pasti, anche se il risultato potrebbe essere stato falsato da un condizionamento psicologico delle persone sovrappeso che le ha condotte a mangiare meno del solito in entrambi i pasti. In entrambi i casi però mangiare lentamente ha anche indotto le persone a bere più acqua durante il pasto, con la conseguenza di dilatare lo stomaco e raggiungere più velocemente il senso di sazietà. Anche il senso di fame a un'ora di distanza è risultato inferiore in entrambi i gruppi di persone. Prenderci tutto il tempo che possiamo a tavola sembra insomma essere un ottimo modo per tenere sotto controllo il nostro peso e fare un favore al nostro corpo. Ma anche per goderci di più quello che abbiamo nel piatto. Immagine: Flickr

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