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I migliori panettoni 2024: ecco quali hanno vinto il prestigioso riconoscimento

pubblicata il 08.11.2024

Se avete voglia di scoprire quali sono i migliori panettoni dell'anno e a Natale vi piace assaggiarne di nuovi, qui trovate ispirazione, ecco tutti i vincitori di Mastro Panettone 2024

Organizzato da Goloasi e giunto alla sua ottava edizione, Mastro Panettone è un concorso che premia ogni anno i migliori panettoni e pandori d’Italia, per celebrare l’eccellenza dei grandi lievitati natalizi.

Un evento imperdibile per i buongustai ma anche per tutti quelli che, quando inizia a far buio presto e per strada si accendono le prime luminarie, già pregustano i più rinomati dolci del periodo invernale… 

Chi ha vinto?

Sebbene panettone e pandoro siano notoriamente dolci del nord (milanese il primo, veronese il secondo), la loro presenza fra i lievitati di qualità sfornati dalle pasticcierie del centro e del sud Italia non è certo una novità.

Ciononostante, i risultati del contest potrebbero stupire, perché fra i vincitori ci sono, in schiacciante maggioranza, artigiani campani. A trionfare nella categoria Miglior panettone artigianale tradizionale è stato infatti Antonio Ventieri della Torteria di Antonio Ventieri di Capaccio-Paestum (Sa), seguito al secondo posto da Daniele Milo (Le Sfoglie d’Oro, Salerno) e al terzo da Luigi Vetrella (Visioni Bistrot, Caserta). 

Campani sono anche Gianluca Cecere di Visionary Dessert di Napoli, primo classificato nella categoria Miglior panettone artigianale al cioccolato, ed Enzo Martuccio della Pasticceria Enzo Martuccio di Colle Sannita (Bn), che invece ha vinto il premio per il Miglior pandoro artigianale. A Lombardi Pasticcieri, attività di Maddaloni (Ce), è andato infine il riconoscimento per il Miglior packaging.

Le classifiche

Ecco l’elenco dei vincitori delle tre categorie:

Miglior panettone artigianale tradizionale

1. Ventieri Antonio - Torteria di Antonio Ventieri - Capaccio-Paestum (Sa) - Campania 2. Milo Daniele - Le Sfoglie d’Oro - Salerno – Campania 3. Vetrella Luigi - Visioni Bistrot - Caserta - Campania

Miglior panettone artigianale al cioccolato

1. Cecere Gianluca - Cecere - Visionary Dessert - Napoli - Campania 2. Costagliola Antonio - Guantiera Pasticceria - Bacoli (Na) - Campania 3. Vetrella Luigi - Visioni Bistrot - Caserta - Campania

Miglior pandoro artigianale

1. Martuccio Enzo - Pasticceria Enzo Martuccio - Colle Sannita (Bn) - Campania 2. Moroni Martina - Bar Gelateria Le Fate - Lariano (Rm) - Lazio 3. Moreschi Roberto - Roberto Pastry & Bakery - Chiavenna (So) - Lombardia

Il concorso

Per partecipare a Mastro Panettone, i requisiti fondamentali sono il rispetto assoluto del disciplinare di legge (Decreto 22 luglio 2005 Disciplina della produzione e della vendita di taluni prodotti dolciari da forno. GU n. 177 del 1-8-2005), l’utilizzo di lievito madre fresco e di canditi senza anidride solforosa e la messa al bando di conservanti, emulsionanti, mono e digliceridi, coloranti o aromi artificiali. Non c’è invece alcun vincolo nell’utilizzo delle materie prime.

Gli oltre 220 concorrenti che si sono sfidati nell’edizione 2024 sono titolari, familiari o dipendenti di attività dolciarie italiane, con rappresentanti di quasi tutte le regioni della Penisola. I pasticcieri hanno potuto cimentarsi in tre categorie: Miglior panettone artigianale tradizionale (con uvetta e canditi), Miglior panettone artigianale al cioccolato (impasto scuro) e Miglior pandoro artigianale.

Dopo una prima preselezione, che ha portato all’inizio di ottobre alla scelta di 33 finalisti, il goloso compito di scegliere i migliori lievitati è spettato a una giuria tecnica composta da Claudio Gatti, Marco De Vivo, Pietro Netti, Giuseppe Mancini, Francesco Borioli, Carmen Vecchione ed Eustachio Sapone.

Il loro attento esame ha consentito di valutare i dolci pervenuti secondo vari criteri, come l’aspetto estetico e le caratteristiche olfattive e tattili, prima di procedere a una degustazione alla cieca.

Infine, i panettoni e i pandori non aperti dalla giuria sono stati regalati a orfanotrofi e associazioni benefiche. Perché i dolci, quando vengono condivisi, sono ancora più buoni.

La redazione

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