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Mercati | Mercato di mezzo, Bologna

pubblicata il 03.02.2014

Il Quadrilatero è un intricato dedalo di viuzze di impostazione medioevale che sembra volersi porre in totale antitesi con gli spazi decisamente più aperti della vicina Piazza Maggiore. Oltrepassando questo punto in direzione est, superando il palazzo dei Banchi, si accede al Mercato di Mezzo, così chiamato perché in passato era posto a metà strada tra quello di Piazza Maggiore e quello ai piedi delle Due Torri. La toponomastica regala importanti informazioni circa le attività che venivano svolte in prevalenza in questa zona. Basta infatti sollevare il naso ai crocevia per scorgere nomi come Via Clavature, Pescherie Vecchie, Orefici, Drapperie o Piazza della Mercanzia e capire che quella un tempo era l’anima commerciale ed economica della città felsinea. Qui avevano sede alcune delle principali corporazioni di mestiere dell’epoca e qui, allora come oggi, c’erano numerose botteghe di artigiani. Dovunque colore. Vivo, cangiante, che attira lo sguardo verso prodotti ortofrutticoli disposti in maniera apparentemente casuale e allo stesso tempo ordinata. Frutti lucenti e verdure turgide, freschissimi, di tutti le tipologie, anche le più introvabili. Il tuo occhio sarà irretito dal giallo oro della pasta fresca: tortellini, passatelli e tortelloni ammiccano infatti da dietro le vetrine. E ancora salumi, forme e tranci di parmigiano, carne, senza dimenticare due fornitissimi banchi di pesce. Cammini immergendoti nelle voci, negli scambi di battute tra chi compra e chi vende, tra chi sceglie con fare deciso tra la merce esposta e chi invece esita di fronte alla sterminata quantità di prodotti in vendita. Cerchi di farti strada tra le anse del fiume di persone che spesso abita in questi vicoli per spalancare gli occhi di fronte ad una delle più belle mostre a cielo aperto della città. Tra queste viuzze lastricate di pietre disposte a coltello, troverai anche la più antica osteria bolognese (risale al 1465): l’Osteria del Sole di Vicolo Ranocchi dove, contrariamente a quanto si possa pensare, vengono servite solo vino e birra, mentre le vivande sono a cura dell'avventore. Da visitare per trovarsi faccia a faccia con un pezzo di storia cittadina. Quasi un girone dantesco nel quale perdersi, tra le caratteristiche buche dei fruttivendoli, i banchi delle pescherie o le moltissime botteghe che spesso i proprietari si tramandano da generazioni. Prima di passare altrove, non puoi non varcare la soglia della Chiesa di Santa Maria della Vita. Al suo interno ti attende l' "Urlo di Pietra", il magnifico Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca.

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