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MIAU | Bicchieri dell'Altro Mondo

pubblicata il 22.09.2011

Nella storica sede del Movimento Indipendente Assaggiatori Underground - il Bar Roma di Novellara RE - un manipolo di enoscreanzati unisce la degustazione di alcuni campioni "down under" dalla McLaren Vale: silenziosa e placida zona vinicola non distante da Ad'leid, come laggiù chiamano Adelaide. La batteria è stata costruita con la solita incoscienza, con unico comun denominatore "estero & esotico". Due Bianchi e sette Rossi, tre dei quali provenienti direttamente da uno scaffale supermercatistico tanto per aggiungere un po' di ulteriore brivido all'esperienza. Incoerente, istintiva e farfallona, ma formidabile dal punto di vista didattico e autodidattico, riporta una sensazione di disagio di fronte a vini caldissimi, spesso cotti, a tratti costruiti a volte decostruiti, non raramente con il frutto genuflesso a tecniche di cantina che appaiono in qualche modo, ecco, sbarazzine. Certe cassapanche ritrovate in fondo al bicchiere la dicono lunga sulla strada che questa categoria di vini - in genere - dovrà ancora percorrere per adeguarsi al gusto un po' cicisbeo del consumatore europeo più evoluto.
 1. Oregon Willamette Valley Sauvignon Blanc | Croft Wineyard 2009 [USA] Paglierino chiaro, aromatico spinto, caldo, con riconoscimenti farfalloni, melone e trascinamenti tropicali. Mollezze. L'assaggio è dolce, appiccicaticcio, con una estrusione verso la fine sottile e puntuta. Anche amaricante.2. Mc Laren Vale Fiano | Oliver Taranga 2011 [Australia] Apertura restìa, introversa, con tratti metallico minerali, nickelosi. Il frutto traspare lontano. Bocca larga, subito salata, poi zuccherina, vivamente scomposta: probabilmente giovanissimo, curioso il millesimo ancora in corso per l'Europa. Bicchiere avaro.3. Valle Central Chile Cabernet Carmenere | El Emperador 2010 [Cile] Scarlatto medio, con cannonata di vaniglia al pirmo impatto, poi peperone. Terra poca, e in fondo. L'assaggio poi è evanescente: si esaurisce in un battito di farfalla, con sapori palstificati, intensi e subito smarriti. Manca anche di piacevolezza alla beva.4. McLaren Vale Shiraz HJ Reserve | Oliver Taranga 2009 [Australia] Oscuro e fitto, sanguigno al cuore. Formidabile ricordo di marmellata, arrampicato su legno fitto. Qualcosa di vagamente farmaceutico nel naso, come la gommalacca, lo smalto. Spesso sul palato, con il corredo dei rossi spazzolato e polputo, praticamente un succo di frutta.5. Gozo Shiraz Cabernet Grand Vin de Hauteville | Delicata 2008 [Malta] Bicchiere pericoloso: naso piegato, con il frutto oltre maturo. Bocca sbrindellata, con attacco cotto, passaggio ossidato, finale consunto e macerato. Oltre il caratteristico, difettivo.6. South Africa Pinotage Ayama | Slent Farm 2007 [Sud Africa] Dalla regione di Paarl un vitigno autoctono, tutt'altro che valorizzato in personalità: è anzi caldo e ancora caldo, con quel naso fruttoso, rosso, una composta di frutta purissima, la botta dell'alcool, il sintetico dello smalto. Assaggio impegnativo, pesante, fitto: con un centro ribollente, e il finale amaro seppur breve. Alieno da ogni levità.7. McLaren Vale Cabernet Sauvignon JH Reserve | Oliver Taranga 2009 Rosso ematico e fitto con riconoscimenti prevedibili: frutti rossi e smalto. Tanto tannino, tanto nel sorso, piccante e caldo, con qualche timida nota tenuta sul finale. Fortemente astringente, diritto.8. Mendoza Malbec | Santa Lucia 2010 [Argentina] Rosso rubino, naso esuberante e flavorizzante, quasi il fratello piccolo di un pinot nero.  Prevedibile la marmellata scura, con tutti gli aromi concentrati lì attorno senza prendere respiro. L'assaggio è stretto, finito subito, con tratti amari tenuti e confinati. Sorso non esente da un senso di fatica.9. Sonoma Coast Pinot Noir Siduri | Sonatera 2010 [USA] Dalla California del Nord ecco un brivido di pinot nero, vero. Speziato - un po' - e qualche punto dolce, fiori rossi, fiori viola. Lampone, dice. L'assaggio ha parvenza di eleganza, un centro che risuonata metallico di ottone, e il finale leggermente più filante.Dunque: scarsa valorizzazione delle diversità, ricerca di un monomodello, omolazione, furiosa rincorsa di un gusto progettato: insomma una direzione che nel Belpaese potremmo serenamente chiamare inattuale.Ma come si dice, prima provare.

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