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MIAU | Champagne, farsi del male per farsi del bene.

pubblicata il 23.02.2012

Per una volta in trasferta, s'è tesa una trappola a noi stessi: infilando una batteria di champagne buoni e buonissimi, preferibilmente vecchi, e un pirata. Non lo sapeva nessuno se non l'ineffabile Bez (Andra Bezzecchi) che essendosi fatto promotore della fornitura si è anche preso il lusso di macchinar trabocchetti. Due file da quattro, per vedere l'effetto che fa: rigorosissimamente alla cieca.
1. Champagne Agrapart 2004 L'Avizoise - Colore chiaro, un piccolo perlaggio tenace. Naso maturo diviso tra la sensazione fumè e la dolcezza della ciambella da forno. Bocca poi più leggera, seppur mai sbarazzina, con andamento felice di freschi e salati. Genere amaro.
2. Champagne Sec Exquise Selosse - Spuma, con bella bolla. Più piccolo il naso, nemmen troppo ordinato. Dolce, quasi: con l'essenza del miele, la margherita, la camomilla. Bocca evanescente: liscia e sdrucciolevole, breve e priva di grande vibrato. Modesta felicità.
3. Champagne Jacquesson Cuvèe 734 Brut - Altra effervescenza molto moderata, se non ancora spenta. Maso maturo e ancora composto, con tratti più vigorosamente comunicativi. Fine, lineare, financo aereo. Poi l'assaggio si fa elegante, se non addirittura sottile, afflitto da una sindrome di brevità. Non abbraccia, ma accontenta in freschezza e gentilezza.
4. Champagne Krug 1988 Brut - Colorone, quasi ambrato. Vien su con nasi di grossezze, diretti e decisi, di caramello mele cotte e piccola pasticceria. Maturità: addirittura vecchiezza.  Poi c'è questo assaggio salato, di fine secchezza non troppo educata, esuberante, con un turgido finale di pompelmo. (Lo godo, e sarà il mio preferito).
5. Champagne L'Alchimiste Leclapart Extra Brut - Scomposto, freddo, con sentori sgradevoli. Bocca vuota e dolce, breve e senz'anima. Si pensa ad una bottiglia sfortunata.6. Ambrato: piccolissima bolla, naso tondo, spesso, palpabile. L'assaggio è fitto e in qualche modo grosso, anche se scavato. Anche il finale è bislacco: non sgradevole, ma denso d'amarezze. (non si sono alzati alti lai clamando "non è champagne", e non ce ne vergognamo). E' una rifermentazione in bottiglia di mosto cotto.
7. Franciacorta Casa Caterina Reserve Brut 1999 - Colore caldo, perlaggio attenuato. Tutte le frutta cotte in bella tensione, e graniti. Bocca impegnativa: robusta e tirata in lungo. Sul finale qualche ossidazione trapela meglio, ma dice ancora di qualche rara ricchezza.
8. Champagne Extra Brut L'Amateur Leclapart - Chiaro, leggero, inutile. Questa la prima considerazione per un bicchiere dai profumi flebili ancor più che gentili. L'assaggio va via scivolando, senza minimamente incidere. Nulla da segnalare se non un'incomprensibile afasia del sorso.Per citare il mistico Lerner, Vins de Champagne: ma ce n'è da bere per capire. Molti.

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